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I FILM I FILM - Lombardia Spettacolo

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classico e “trasparente” che caratterizza<br />

tutto il cinema d’epoca e che si colloca<br />

al di qua della soglia del moderno».<br />

(Cineforum)<br />

Ancora una volta, in una narrazione filmica,<br />

in maniera efficace, storie individuali<br />

e Storia con la S maiuscola si<br />

intrecciano e si contaminano.<br />

Il film mette in luce, in particolare, l’incredibile<br />

errore di valutazione dell’intera<br />

società civile tedesca (e dell’opinione<br />

pubblica mondiale) – anche della stessa<br />

comunità ebraica che ha continuato a<br />

pensare che si potessero sopportare le<br />

disposizioni delle diverse leggi razziali –<br />

che ha permesso l’instaurazione e il<br />

rafforzamento del regime criminale di<br />

Hitler.<br />

Una descrizione meticolosa di quegli anni si trova nel capitolo Gli Ebrei nel nuovo Stato razziale<br />

nazista, 1933-39 (pp. 264-327) del volume Storia dell’Olocausto. Dalle origini della giudeofobia<br />

tedesca alla soluzione finale nazista. (Newton & Compton, 2000)<br />

Lo storico Klaus P. Fischer, nel volume citato, scandisce i passaggi verso la soluzione finale:<br />

– Il periodo delle azioni violente e delle aggressioni prive di coordinamento, 1933-35<br />

– L’iniziale reazione ebraica<br />

– L’ossessione riprende velocità: le leggi razziali di Norimberga<br />

– Invasioni, distensione, pogrom e guerra, 1938-39.<br />

Fischer riassume, così, le contrastanti sensazioni, agli inizi degli anni ’30, degli Ebrei tedeschi:<br />

«Un senso di shock collettivo, seguito da rabbia, vergogna e alienazione, fu la tipica risposta<br />

ebraica a queste campagne d’odio da parte dei nazisti.Victor Klemperer, professore di lingue<br />

romanze all’Università tecnica di Dresda, annotò nel suo diario di avere la sensazione<br />

di vivere nella Russia zarista o in Armenia, e di essere ostaggio di un regime irrazionale che<br />

giudicava il suo popolo in termini puramente razziali anzichè religiosi. Confessava: “A proposito<br />

della Germania, provo più vergogna che paura. Mi ero sempre sentito tedesco”.<br />

Eppure molti Ebrei ancora non volevano credere che il governo nazista fosse del tutto<br />

insensibile ai loro bisogni. Leo Baeck e altri importanti leader ebrei, temendo ciò che i nazisti<br />

avrebbero potuto fare alla comunità ebraica, arrivarono ad approvare pubblicamente il<br />

boicottaggio antiebraico. Lo fecero per smentire le accuse naziste secondo le quali gli Ebrei<br />

tedeschi erano sleali e sperando di bloccare così ulteriori attacchi contro di loro.Avrebbero<br />

tuttavia scoperto presto che, per quanto cercassero di compiacere i loro padroni nazisti,<br />

non era mai abbastanza, e che i nazisti avrebbero continuato a vomitare una serie di<br />

leggi, regolamenti e umiliazioni per emarginarli, isolarli e cacciarli dal paese». (Storia dell’Olocausto,<br />

pp. 277)<br />

COMEDIAN HARMONISTS 71

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