Babel 008 - Parliamo di Videogiochi
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all’altro dei survival horror.<br />
A questo punto si potrà facilmente<br />
immaginare che <strong>di</strong> Siren<br />
sia rimasto ben poco, e che piuttosto<br />
<strong>di</strong> un rifacimento si tratti <strong>di</strong><br />
una nuova produzione che ne riprende<br />
vagamente alcune peculiarità.<br />
La realtà non è troppo<br />
<strong>di</strong>stante. Sono sì presenti alcune<br />
delle vecchie locazioni dell’originale,<br />
ma sono state profondamente<br />
mo<strong>di</strong>ficate e rese meno<br />
complesse a livello <strong>di</strong> interazione.<br />
I nuovi ambienti, poi, non fanno<br />
che seguire compiaciuti questa<br />
falsariga. Gli enigmi, soprattutto<br />
quelli che richiedono il sightjacking<br />
- la particolare abilità<br />
dei protagonisti <strong>di</strong> vedere tramite<br />
i nemici - sono pressoché inesistenti,<br />
in quanto la quasi totalità<br />
degli obiettivi dei capitoli consiste<br />
nel ritrovare l’oggetto x o recarsi<br />
al luogo y. Ovviamente entrambi<br />
presenti sulla mappa. Solo verso<br />
la fine le missioni si fanno più impegnative<br />
e le informazioni <strong>di</strong>sponibili<br />
per il completamento meno<br />
chiare. Peccato che qui il gioco ci<br />
arrivi troppo tar<strong>di</strong>.<br />
Nonostante la mancanza <strong>di</strong><br />
sfida faccia calare fortemente la<br />
Che si sia trattato o meno, però, dell’ennesima decisione casuale presa dalla compagnia<br />
giapponese in questi ultimi anni, è innegabile che il genere continui ad avere<br />
un fascino particolare per il grande pubblico<br />
tensione, l’atmosfera resta probabilmente<br />
l’aspetto migliore <strong>di</strong><br />
Blood Curse. Grazie anche a un<br />
motore grafico che riesce a nascondere<br />
bene i suoi limiti e, al<br />
tempo stesso, a impressionare il<br />
giocatore con un efficace sistema<br />
<strong>di</strong> illuminazione propenso a immergere<br />
Hanuda in una coltre<br />
fatta <strong>di</strong> misteriose ombre e tenue<br />
luci. Questo terzo Siren ricorda i<br />
precedenti titoli della saga solo<br />
esteriormente, senza averne la<br />
profon<strong>di</strong>tà che aveva tanto entusiasmato<br />
gli appassionati, se non<br />
in alcuni rari, ma preziosi momenti.<br />
Difficile pure consigliarlo a<br />
chi cerca solo un degno esponente<br />
del genere, perché decisamente<br />
troppo facile e guidato<br />
rispetto alla me<strong>di</strong>a dei survival<br />
horror. E peccato che per questo<br />
sia invece arrivato troppo presto.<br />
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