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Capitolato speciale - II parte - Agenzia del Demanio

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<strong>Capitolato</strong> Speciale d’Appalto – Parte Seconda<br />

Lavori di ristrutturazione <strong>del</strong>la polifora e <strong>del</strong>la balaustra lapidea sul Canal Grande, messa in sicurezza <strong>del</strong> soffitto <strong>del</strong>la stanza<br />

<strong>del</strong> Direttore e risanamento intonaci al piano terra <strong>del</strong>l’immobile “Palazzo Erizzo” sito a Cannaregio 2139, 30121 Venezia<br />

– essere in grado di aumentare la resistenza agli sbalzi termici (così da eliminare i fenomeni di<br />

decoesione);<br />

– non ingiallirsi nel tempo.<br />

I criteri di accettazione dovranno essere quelli enunciati nell’ultimo capoverso <strong>del</strong>l’articolo 16<br />

(“Materiali impregnati – generalità”) <strong>del</strong> presente capo, inoltre, la fornitura dovrà essere<br />

accompagnata da apposito foglio informativo che segnali il nome <strong>del</strong> fornitore e la rispondenza alle<br />

caratteristiche richieste.<br />

Resine poliuretaniche<br />

Prodotti termoplastici o termoindurenti; in relazione ai monomeri utilizzati in <strong>parte</strong>nza,<br />

presenteranno buone proprietà meccaniche, buona adesività ma bassa penetrabilità. Il prodotto<br />

dovrà possedere un’accentuata idrofilia in modo da garantire la penetrazione per capillarità, anche<br />

su strutture murarie umide inoltre, dovrà essere esente da ingiallimento (non dovranno pertanto<br />

contenere gruppi aromatici), presentare un basso peso molecolare, un’elevata resistenza agli agenti<br />

atmosferici e ai raggi U.V., un residuo secco intorno al 3%, un indurimento regolabile fino a 24 ore<br />

posteriore all’applicazione nonché una reversibilità entro le 36 ore dall’applicazione.<br />

Sovente si potranno utilizzare in emulsione acquosa che indurirà rapidamente dopo l’evaporazione<br />

<strong>del</strong>l’acqua. Messe in opera per mezzo di iniezioni, una volta polimerizzate, le resine poliuretaniche<br />

dovranno trasformarsi in schiume rigide, utili alla stabilizzazione di terreni all’isolamento <strong>del</strong>le<br />

strutture dagli stessi, a sigillare giunti di opere in cls, e a risarcire fessurazioni nelle pavimentazioni<br />

e nelle strutture in elevazione sia di cemento armato sia in muratura. Queste resine, oltre che come<br />

consolidanti, potranno essere adoperate come protettivi e impermeabilizzanti: utilizzando l’acqua<br />

come reagente, si rileveranno confacenti per occlusioni verticali extramurari contro infiltrazioni.<br />

Questa classe di resine potrà essere considerata una buona alternativa alle resine epossidiche<br />

rispetto alle quali presentano una maggiore flessibilità ed una capacità di indurimento anche a 0°C.<br />

I criteri di accettazione saranno quelli enunciati nell’ultimo capoverso <strong>del</strong>l’articolo 16 (“Materiali<br />

impregnati – generalità”) <strong>del</strong> presente capo, inoltre, la fornitura dovrà essere accompagnata da<br />

apposito foglio informativo che segnali il nome <strong>del</strong> fornitore e la rispondenza alle caratteristiche<br />

richieste.<br />

COMPOSTI INORGANICI<br />

Presentano, generalmente, una grande affinità con i materiali da trattare; risulteranno duraturi, ma<br />

irreversibili e poco elastici. La loro azione avverrà tramite l’infiltrazione, in forma liquida, nel<br />

materiale oggetto <strong>del</strong> trattamento dove, per evaporazione <strong>del</strong> veicolo, la componente minerale <strong>del</strong><br />

composto, precipitando, darà vita ad una rete che si legherà alle particelle minerali circostanti. Le<br />

caratteristiche fisico-chimiche <strong>del</strong> legame saranno, quindi, simili (anche se non sempre uguali) a<br />

quelle <strong>del</strong> legante perduto o degradato.<br />

A seguito all’uso dei consolidanti inorganici potranno insorgere i seguenti inconvenienti: scarsa<br />

penetrazione all’interno <strong>del</strong> materiale lapideo da trattare (potrà provocare il distacco <strong>del</strong>la crosta<br />

superficiale alterata e consolidata), scarsa resistenza agli stress meccanici (imputabile alla loro<br />

rigidità e fragilità), scarsa efficienza se la pietra risulterà totalmente decoesa da presentare fratture<br />

con distanze fra i bordi superiori a 100 micron.<br />

Idrossido di calce (calce spenta)<br />

La calce applicata alle malte aeree (ovvero sugli intonaci) e alle pietre calcaree in forma di latte di<br />

calce penetra nei pori riducendone il volume; aderendo alle superfici dei minerali componenti,<br />

dovrebbe presentare la capacità di risaldarli tra loro. Il Carbonato di Calcio di neoformazione10#,<br />

<strong>Agenzia</strong> <strong>del</strong> <strong>Demanio</strong> – Direzione Affari Generali – via Barberini, 38, 00187 Roma<br />

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