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Rivista n 1- 2010.bisAqxd - Dott. Vito CM Milisenna

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“IL RUOLO DEL PUBBLICO MINISTERO<br />

NEL NUOVO ORDINAMENTO GIUDIZIARIO”<br />

“da circa un anno si è determinata,<br />

nella realtà giudiziaria<br />

di Caltanissetta, una efficace<br />

sinergia finalizzata alla<br />

creazione di una rete formativa<br />

a vantaggio di magistrati,<br />

avvocati e altri operatori del<br />

diritto con l’obbiettivo di<br />

creare un polo culturale di<br />

riferimento per la formazione<br />

giuridica”<br />

Nell’ambito di un ciclo di<br />

incontri organizzati in collaborazione<br />

con la Commissione per la formazione<br />

della magistratura onoraria, il<br />

Consiglio dell’Ordine degli Avvocati<br />

di Caltanissetta e la Fondazione della<br />

Scuola Forense nissena “G. Alessi”,<br />

ha avuto luogo il 23.03.2010 un<br />

seminario che ha visto come protagonista<br />

delle relazioni svolte e del<br />

dibattito il rappresentante degli uffici<br />

della Procura nei vari gradi di giudizio,<br />

nella prospettiva del magistrato e<br />

nell’ottica del difensore. All’incontro<br />

hanno partecipato il Procuratore<br />

aggiunto presso la Procura di<br />

Caltanissetta, dott. Amedeo Bertone,<br />

l’avv. Maurizio Gemelli esponente<br />

del foro di Palermo, l’avvocatessa<br />

Claudia Balletti, vice Procuratore<br />

onorario presso la Procura di<br />

Caltanissetta, la <strong>Dott</strong>.ssa Mirella<br />

Agliastro nella duplice veste di<br />

Magistrato referente per la formazione<br />

decentrata e di Sostituto<br />

Procuratore Generale e quindi rappresentante<br />

del Pubblico Ministero di<br />

secondo grado.<br />

Va precisato, per inciso, che da<br />

circa un anno si è determinata, nella<br />

realtà giudiziaria di Caltanissetta, una<br />

efficace sinergia tra gli organi sopra<br />

citati finalizzata alla creazione di una<br />

rete formativa a vantaggio di magistrati,<br />

avvocati e altri operatori del<br />

diritto, i quali in maniera sempre più<br />

cospicua prendono parte agli incontri<br />

di studio in programmazione.<br />

L’obiettivo ultimo dovrebbe essere<br />

quella di creare un polo culturale di<br />

riferimento per la formazione giuridica<br />

di tutti i soggetti che operano nei<br />

“territori” giudiziari e quindi consentire<br />

uno scambio ed una circolazione<br />

virtuosa di saperi e nuove acquisizioni,<br />

frutto di riflessioni comuni e confronto<br />

professionale.<br />

In particolare nell’incontro del<br />

23.03.2010 è stata “esplorata” e<br />

“analizzata” la figura del Pubblico<br />

Ministero, mentre negli incontri successivi<br />

l’oggetto ruoterà attorno agli<br />

altri soggetti del processo: l’avvocato,<br />

il giudice, la parte civile, l’imputato.<br />

Il Procuratore Bertone ha svolto<br />

una relazione dal titolo “Lo statuto<br />

del P.M.: dalle indagini preliminari<br />

al giudizio”. In particolare ha delineato<br />

la posizione dialettica del P.M.<br />

nelle dinamiche del processo, ma<br />

anche il ruolo preminente dello stesso<br />

nella fase delle indagini preliminari;<br />

ha richiamato l’art. 73 dell’ordinamento<br />

giudiziario nella quale è<br />

“scolpita” la funzione del P.M.:<br />

Ha disegnato il ruolo del P.M.<br />

dal punto di vista ordinamentale,<br />

sottolineando che al P.M. sono assicurate<br />

le stesse garanzie costituzionali<br />

dei giudici, ha fatto riferimento<br />

alla riforma dell’ordinamento giudiziario<br />

del 2006, la quale ha introdotto<br />

per legge – accentuandolo - il<br />

principio gerarchico all’interno degli<br />

uffici di Procura, sebbene il C.S.M.<br />

abbia preso posizione nel senso di<br />

rivendicare all’organo di autogoverno<br />

il principio di cui all’art. 97 della<br />

carta Costituzionale in tema di trasparenza<br />

ed efficienza della<br />

Pubblica amministrazione, ciò<br />

attuando attraverso la valutazione<br />

dei criteri organizzativi adottati dai<br />

capi della Procura nella organizzazione<br />

degli uffici (nella duplice funzione<br />

di valutare i Procuratore capi<br />

in ordine alle attitudini manifestate<br />

nella organizzazione dell’ufficio e<br />

tenendone conto per la conferma<br />

quadriennale o per i trasferimenti ad<br />

altri uffici), nonché in funzione di<br />

omogeneizzazione delle strutture<br />

organizzative del Procure italiane.<br />

Il relatore ha ancora parlato<br />

dell’istituto dell’<br />

al singolo sostituto (prima si parlava<br />

di “delega” degli affari); della desi-<br />

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