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Rivista n 1- 2010.bisAqxd - Dott. Vito CM Milisenna

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Alla soglia degli anni dieci<br />

del secondo millennio siamo chiamati<br />

a misurarci con la radicale e<br />

diffusa trasformazione sia delle<br />

dinamiche collettive, che dei com-<br />

portamenti individuali.<br />

Le tempistiche di tali cambiamenti<br />

sono dettate dalla continua<br />

innovazione tecnologica e dalla fruizione,<br />

sempre più libera e sempre<br />

più semplice, di essa.<br />

Le nuove tecnologie hanno<br />

oggi ingresso nel patrimonio dell’agere<br />

dell’individuo, provocando<br />

cambiamenti impensati ed impensabili<br />

sino a qualche anno addietro.<br />

Tali trasformazioni incidono altresì<br />

su alcuni princìpi che sino ad oggi<br />

hanno svolto funzione di controllo,<br />

sovrintendendo e garantendo l’equilibrio<br />

ordinamentale.<br />

Limitando il nostro sguardo<br />

all’area del diritto, si constata come<br />

le nuove tecnologie si siano tradotte<br />

in una diffusa disponibilità di risorse<br />

e di accesso alle conoscenze specialistiche,<br />

sia nelle fonti normative, sia<br />

nella loro evoluzione, sia nel loro<br />

40<br />

La fruizione delle nuove tecnologie<br />

competenza e controlli<br />

“si constata come le nuove<br />

tecnologie si siano tradotte in<br />

una diffusa disponibilità di<br />

risorse e di accesso alle conoscenze<br />

specialistiche, sia nelle<br />

fonti normative, sia nella loro<br />

evoluzione, sia nel loro<br />

momento interpretativo”<br />

momento interpretativo.<br />

Sorprendentemente questa<br />

“sovraesposizione” cognitiva si è<br />

però tradotta in un caduta della<br />

“qualità” del sapere tecnico, che si<br />

riflette negativamente nelle diverse<br />

compagini parlamentari che, da oltre<br />

un decennio, si sono succedute nelle<br />

vesti di Legislatore.<br />

Non pare esservi dubbio che<br />

lo studio e la applicazione di recenti<br />

corpus normativi mettono sotto<br />

stress le precedenti cognizioni e abilità.<br />

Il “bacino di conoscenze e di<br />

compiti” - per decenni dal corpo<br />

elettorale devoluto alle Camere<br />

legislative - risulta oggi pervaso da<br />

“sovrapposizioni” di competenze,<br />

moltiplicazioni di funzioni, omissione<br />

di azioni.<br />

L’accesso disordinato al<br />

campo delle competenze specialistiche,<br />

in ragione delle nuove tecnologie<br />

e della loro semplicità di accesso,<br />

mostra sconfinamenti e assunzioni<br />

di responsabilità, che rendono<br />

problematico l’ordinato svolgimento<br />

delle attività dirette alla “realizzazione<br />

del diritto” .<br />

Recenti novelle normative<br />

hanno declinato l’elemento dinamico<br />

della realizzazione del diritto, sin<br />

qui vissuto nel momento del processo,<br />

devolvendolo a momenti atecnici<br />

ed indifferenziati, nella non celata<br />

ottica di considerare l’indiscriminato<br />

accesso alle competenze, mediante<br />

la rete tecnologica, quale strumen-<br />

di Calogero Ariosto<br />

to di deflazione del momento giudiziario.<br />

In sostanza il Legislatore<br />

(pervenutoci secondo i principi<br />

“nominalistici”sopra delineati),<br />

colto all’apice di un ansia semplificatoria,<br />

ha ritenuto di potere attenuare<br />

le funzioni devolute alla magistratura,<br />

sottraendole – almeno in un<br />

primo momento - una delle funzioni<br />

cui essa attinge e trova giustificazione,<br />

retrocedendo – mediante procedure<br />

avulse dalla tecnica del diritto –<br />

il momento cognitivo e decisorio,<br />

riducendolo alla stregua di una qualsiasi<br />

prima manche di gioco.<br />

Il descritto avvicendamento<br />

(per le ragioni di cui alla novella) ha<br />

dato ingresso nel campo della amministrazione<br />

della giustizia - sotto l’e-<br />

“La sovraesposizione cognitiva<br />

si è però tradotta in un<br />

caduta della qualità del sapere<br />

tecnico”<br />

gida delle nuove tecnologie e delle<br />

più diffuse offerte di sapere giuridico<br />

- a pretesi percorsi facilitati, che<br />

perdono e fanno perdere quella funzione<br />

regolatrice prima devoluta al<br />

magistrato, secondo percorsi definiti,<br />

precisi e oggettivi.<br />

In termini più pratici l’originaria<br />

forma prevista dal codice civile<br />

pre-novella, prevedeva precise<br />

forme e precisi oneri. L’intervento<br />

odierno del Legislatore con il fine di<br />

liberalizzare forme e soggetti nel

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