Rivista n 1- 2010.bisAqxd - Dott. Vito CM Milisenna
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mento delle proprie convinzioni.<br />
Fino a Jan Palack e a padre<br />
Popielusko .<br />
Il dissidio tra la violenza del<br />
potere e la libertà del singolo ha la<br />
sua radice nella stessa organizzazione<br />
degli uomini in società e, paradossalmente,<br />
tanto più il potere è<br />
dispotico e crudele quanto più è convinto<br />
della legittimità della sua investitura,<br />
sia essa politica, morale o<br />
religiosa.<br />
Testimone di codesta amara<br />
verità è il nostro novecento che lo<br />
storico Karl Dietrich Bracher ha<br />
definito il secolo delle ideologie.<br />
Ideologie non più idee, ad indicare<br />
un processo di corruzione e di calcificazione<br />
in cui più non scorre il plasma<br />
germinale della dialettica dei<br />
contrari. Una società la nostra, e più<br />
ancora quella del futuro, all’interno<br />
della quale il moloch di un potere<br />
centralizzato divora gli spazi di<br />
libertà del singolo, spazi destinati a<br />
sempre più restringersi fino a vedersi<br />
minacciati anche nella dimensione<br />
intima dell’interiorità, se dobbiamo<br />
credere alla premonizione , non poi<br />
tanto allegorica, di George Orwell.<br />
Si suole far datare la comparsa<br />
delle ideologie, quanto alla matrice<br />
filosofica che le ha generate, alla<br />
suddivisione della scuola hegheliana<br />
in una destra e in una sinistra. Due<br />
vie che, per li rami, porteranno alle<br />
storicizzazioni totalitarie di Hitler e<br />
di Stalin . Ma io penso che il primo<br />
seme delle dittature ideologizzate di<br />
destra e di sinistra a noi contemporanee<br />
sia da rintracciare , come in un<br />
ermafrodito filosofico, nel contratto<br />
sociale di Rousseau, precisamente là<br />
dove viene elaborata la teoria della<br />
volontà generale.<br />
Il primo colpo di scure alle<br />
libertà individuali del cittadino<br />
viene inferto da codesto concetto di<br />
volontà generale che, nel mito della<br />
sua infallibilità , risucchia irrimediabilmente<br />
l’individuo-persona. Il<br />
lungo processo di usurpazione dei<br />
diritti naturali della persona umana,<br />
avviata ad essere trasformata in<br />
uomo-massa , aveva così inizio ante<br />
litteram trent’anni prima che essi<br />
venissero proclamati dalla rivoluzione<br />
francese.<br />
Si comprende da qui come e<br />
perché i diritti civili per il cittadino<br />
dell’età contemporanea siano<br />
nati…..handicappati.<br />
La grande lezione di Socrate<br />
che arriva a noi, uomini del XXI<br />
secolo, è della inseparabilità di libertà<br />
e dignità che, l’una non può fare a<br />
meno dell’altra e l’uomo ha da essere<br />
ricco di dignità per non ritrovarsi<br />
povero di libertà.<br />
Dignità vuol dire essere<br />
coerenti con le proprie idee, non permettere<br />
che vengano atomizzate<br />
nelle ideologie, vuol dire impedire<br />
che la libidine del successo o il<br />
demone della vanità o l’ignavia del<br />
quieto vivere uccidano codesta vita-<br />
“La grande lezione di Socrate<br />
che arriva a noi, uomini del<br />
XXI secolo, è della inseparabilità<br />
di libertà e dignità che,<br />
l’una non può fare a meno dell’altra<br />
e l’uomo ha da essere<br />
ricco di dignità per non ritrovarsi<br />
povero di libertà”<br />
le coerenza; vuol dire credere, contro<br />
tutte le follie moderne della<br />
massa e del numero, che la priorità<br />
biologica dell’individuo sul gruppo<br />
è garante del primato della persona<br />
sulla collettività.<br />
Usque ad finem.<br />
O Socrate, maestro ed amico,<br />
l’umanità intera ti è debitrice del tuo<br />
messaggio, ti è grata della tua santa<br />
morte.<br />
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