Rivista n 1- 2010.bisAqxd - Dott. Vito CM Milisenna
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Mentre scrivo, nell’attiguo salone<br />
del Grand Hotel Dino in Baveno<br />
–Stresa si svolgono i lavori della<br />
9°Conferenza Nazionale dalla Cassa<br />
Forense, in simultanea con gli Stati<br />
Generali dell’Avvocatura convocati<br />
dall’OUA.<br />
Si percepisce in maniera evidente<br />
e tangibile la consapevolezza della<br />
Avvocatura italiana della importanza<br />
straordinaria e della criticità del<br />
momento che attraversiamo.<br />
E’ inutile nascondersi che, al di<br />
là delle singole problematiche concrete,<br />
concernenti la formulazione e gli<br />
2<br />
L’editoriale<br />
Avvocati, allerta!<br />
emendamenti alla proposta di riforma<br />
della professione forense , nel contesto<br />
più complessivo delle professioni , è in<br />
discussione e in gioco l’identità e persino<br />
la sopravvivenza della<br />
figura dell’Avvocato.<br />
L’interrogativo fondamentale,<br />
attorno al quale<br />
ruotano poi tutte le questioni<br />
derivate è se l’avvocato<br />
debba essere collocato nei<br />
ranghi dei soggetti che<br />
svolgono attività commerciale,<br />
come tale soggetta a<br />
tutte le leggi (e i rischi) del<br />
mercato libero, governata<br />
essenzialmente da principi<br />
economicistici e imprenditoriali<br />
ovvero debba essere<br />
ricondotta all’interno di un<br />
quadro di riferimento<br />
costituzionale come professione<br />
intellettuale al servizio<br />
di valori che vanno tutelati<br />
prioritariamente e<br />
messi al riparo dalle ripercussioni<br />
negative di una<br />
concorrenza selvaggia<br />
La prima concezione<br />
porta come logica conseguenza<br />
all’abbattimento dei minimi tariffari<br />
, all’introduzione del patto di<br />
quota lite, alla piena libertà di pubblicità<br />
realizzata con tutti gli strumenti<br />
offerti da mass media e tecnologia ,<br />
alla eliminazione di ogni riserva o di<br />
ogni restrizione che appaia protezionistica,<br />
alla liberalizzazione dell’accesso<br />
, al libero gioco della “selezione<br />
naturale”, alla rinunzia alla difesa<br />
della “indipendenza” dell’Avvocato<br />
che nel rapporto con le altre imprese o<br />
con le grandi centrali finanziarie<br />
instaura legami di dipendenza anche<br />
impiegatizia.<br />
Con l’ulteriore conseguenza<br />
della sostanziale eliminazione del<br />
sistema ordinistico e dello assorbimento<br />
della Cassa Forense nel più<br />
ampio e generale sistema contributivo<br />
della Previdenza Sociale .<br />
A questa concezione si ispira il<br />
sistema Anglo Sassone, l’antitrust,<br />
ma anche una parte delle forze politiche<br />
ed economiche del nostro paese.<br />
Sono note le affermazioni del<br />
Presidente di Confindustria, che ha<br />
assimilato la professione forense alla<br />
produzione di “ubi”.!<br />
La seconda concezione pone al centro<br />
il valore della difesa della libertà del<br />
cittadino, della qualità “a priori”<br />
della funzione dell’Avvocatura e della<br />
sua indipendenza assoluta come presupposto<br />
indispensabile di un corretto<br />
funzionamento della Giustizia.<br />
Su tutto aleggia talora una sorta<br />
di pregiudizio tout court, verso<br />
l’Avvocato e la sua professione.<br />
Questa, in estrema sintesi, l’alternativa<br />
che ci sta di fronte e che si<br />
ritrova in tutti i passaggi “riformatori”.<br />
Da ultimo con riferimento alla<br />
media-conciliazione, di cui al DLSG<br />
già in vigore, che nel chiaro intento<br />
deflattivo, rispetto ad un accumulo di<br />
processi civili che suona vergogna per