Rivista n 1- 2010.bisAqxd - Dott. Vito CM Milisenna
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Non si riesce a capire perché i<br />
cosiddetti laici o laicisti, i sinistri, i<br />
parrucconi (una volta i giudici portavano<br />
la toga e la parrucca) di certi<br />
tribunali perché si accaniscano contro<br />
il Crocefisso e la voce della<br />
Chiesa tutte le volte che non fa loro<br />
comodo. Non riesco a capire l'accanimento,<br />
gli atteggiamenti intolleranti<br />
nei confronti dei cattolici da<br />
parte dei comunisti<br />
(partiti che hanno la<br />
parola “comunista”<br />
nella loro ragione<br />
sociale), da parte dei<br />
laici radicali e da parte<br />
dei parrucconi. La<br />
Chiesa ha sempre avuto<br />
come preoccupazione<br />
primaria l'educazione e<br />
l'insegnamento dei<br />
dieci comandamenti e<br />
del Vangelo ai giovani.<br />
Anche Pio IX, il papa<br />
liberale, temeva di perdere<br />
la sovranità sul<br />
suo territorio non tanto<br />
per il potere in se, ma in quanto spazio<br />
indispensabile a garantire la<br />
libertà di insegnamento della religione<br />
cristiana essendo circondato da<br />
stati non certo democratici e garantisti<br />
della libertà come quelli attuali.<br />
Ed il suo timore era tutt'altro che<br />
infondato dati gli atteggiamenti non<br />
pacifici di certi liberali e degli esagitati<br />
mazziniani durante la<br />
Repubblica Romana.<br />
L'insegnamento del Vangelo e<br />
l'intervento della Chiesa in questioni<br />
di rilevanza etica perché viene<br />
osteggiato in una società libera e<br />
CROCE, CHIESA<br />
E PARRUCCONI<br />
democratica dove è assicurata a tutti<br />
le libertà fondamentale di espressione?<br />
I comunisti. I comunisti non<br />
dovevano e non dovrebbero temere<br />
la Croce e l'insegnamento del<br />
Vangelo perché questo non ha impedito,<br />
per la storia, che persone educate<br />
nella religione cattolica divenissero<br />
comunisti ed atei. Molti comunisti,<br />
e probabilmente i migliori,<br />
avevano ricevuto una educazione<br />
cattolica ed erano anche cresciuti nei<br />
Seminari. Francesco Crispi, allevato<br />
ed educato in seminario per diventare<br />
prete divenne avvocato, rivoluzionario,<br />
massone ed anticlericale.<br />
Quindi l'educazione cattolica<br />
non rende schiavo nessuno, anzi,<br />
come dimostrano gli esempi citati,<br />
lo rende libero nelle sue scelte come<br />
forse nessuna altra religione.<br />
L'educazione nella religione<br />
cattolica è un rischio che si assumono<br />
i genitori cristiani, rischio così<br />
bene evidenziato in un suo libro da<br />
di Paolo Emilio Comandini<br />
Don Giussani. Posto questo, non<br />
capisco perché i comunisti abbiano<br />
da lamentarsi della croce e di ciò che<br />
rappresenta. I cosiddetti Laici di<br />
professione, poi, cosa hanno da<br />
lamentarsi della Croce? Dovrebbero<br />
sapere che il primo che ha separato<br />
le cose dello Stato con quelle della<br />
Chiesa è stato proprio “quell'omino<br />
appeso alla croce”. Essi, negando la<br />
croce in nome di una<br />
presunta “libertà degli<br />
altri” fanno di fatto una<br />
violenza gratuita ai sentimenti<br />
di un intero<br />
popolo. A chi non<br />
crede, la croce non dice<br />
nulla, perché nulla sa<br />
del significato di essa, e<br />
pertanto non può sentirsi<br />
offeso. Ma veniamo<br />
ai “laici” o “laicisti”<br />
di oggi, difensori della<br />
laicità ed che si armano<br />
contro il “clericalismo<br />
nelle istituzioni”.<br />
Anche per loro vale il<br />
discorso fatto per i “comunisti”. Il<br />
loro eroismo fa sorridere pensando<br />
ai laici e liberali che rivendicando lo<br />
stato laico rischiavano anche la prigione,<br />
come nelle Romagne quando<br />
c'era il Papa Re. Le loro rivendicazioni<br />
erano giustificate dalla commistione<br />
del potere temporale con<br />
quello religioso esercitati in nome di<br />
una stessa persona in uno stato che<br />
non era né democratico né costituzionale<br />
come quello di oggi dove le<br />
(segue a pag. 33)<br />
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