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Rivista n 1- 2010.bisAqxd - Dott. Vito CM Milisenna

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e la volontà delle parti di portare<br />

avanti l’iter legale, in realtà, il tempo<br />

che si può dedicare ai coniugi in<br />

sede di udienza è esiguo.<br />

“Tutte le famiglie felici si assomigliano,<br />

ogni famiglia infelice è<br />

disgraziata a modo suo” scriveva L.<br />

Tolstoj nel romanzo “Anna<br />

Karenina”.<br />

Ogni storia familiare è a modo<br />

suo originale e complessa.<br />

Affrontare tutti gli argomenti oggetto<br />

di lite ed indagare a fondo sui<br />

motivi che hanno portato i coniugi a<br />

separarsi richiede tempo.<br />

Il percorso della mediazione<br />

offre ai coniugi la possibilità di<br />

incontrarsi e discutere nell’arco di<br />

6/8 sedute della durata di circa un’ora<br />

ciascuna, in cui avviare un dialogo<br />

costruttivo e sgombro da spinte<br />

egoistiche.<br />

Il mediatore può intervenire sia<br />

in una fase preliminare rispetto<br />

all’intervento del magistrato, sia<br />

durante l’iter giudiziario (che va<br />

sospeso per un certo tempo). Il suo<br />

ruolo non si pone in antitesi rispetto<br />

al quello del Presidente del<br />

Tribunale, anzi rappresenta un’attività<br />

di supporto.<br />

Spesso sono gli stessi Giudici,<br />

nei casi in cui si chiede l’affidamento<br />

condiviso dei figli, a consigliare la<br />

mediazione alle parti, collocando la<br />

figura del mediatore tra gli ausiliari<br />

atipici del giudice ex art. 68 c.p.c.<br />

Tutto ciò in linea con il dettato<br />

di alcuni Trattati internazionali e con<br />

le più recenti leggi in materia di tutela<br />

dei minori.<br />

IL MEDIATORE NON SOSTITUI-<br />

SCE IL RUOLO SVOLTO DALL’AV-<br />

VOCATO<br />

I ruoli dei due professionisti nei<br />

casi di crisi di coppia sono diversi e<br />

possono coesistere.<br />

In mediazione non si reclamano<br />

diritti o attribuiscono doveri ma si<br />

individuano bisogni e aspettative. Si<br />

indaga su cosa i coniugi sono disposti<br />

a fare e a cosa ritengono di poter<br />

rinunziare per ottenere un<br />

certo risultato.<br />

Gli avvocati che svolgono<br />

la professione secondo<br />

i principi deontologici ed<br />

hanno a cuore il destino dei<br />

loro clienti troveranno preziosa<br />

la collaborazione del<br />

mediatore. Si tratta di coloro<br />

che non si attaccano alle<br />

lungaggini processuali al<br />

fine di destabilizzare psicologicamente<br />

la controparte<br />

e che vedono nel percorso<br />

di mediazione un elemento<br />

che agevola il proprio lavoro<br />

- considerato che gli<br />

aspetti relazionali, l’ansia,<br />

la rabbia, la delusione, i racconti<br />

del passato, le ferite, i<br />

drammi vissuti dalla coppia verranno<br />

riversati sul mediatore -.<br />

Si consideri, peraltro, che non<br />

tutte le coppie che si rivolgono<br />

all’avvocato intendono realmente<br />

portare avanti un progetto separativo.<br />

Spesso intervengono forti sensi<br />

di colpa che fanno tornare i coniugi<br />

sui loro passi.<br />

A volte, andare dall’avvocato<br />

funge da minaccia rivolta all’altro<br />

coniuge per richiamare l’ attenzione<br />

sui propri doveri, per farlo desistere<br />

dall’adulterio o dal perpetrare violenze<br />

domestiche. Questi casi – che<br />

sono oltre il 50%- rappresentano per<br />

l’avvocato solo una perdita di tempo<br />

ed energie.<br />

In America, dove la mediazione<br />

si esercita con successo da decenni,<br />

avvocati e mediatori riescono a collaborare<br />

senza farsi la guerra e,<br />

come spesso avviene, il mediatore<br />

presta la propria opera all’interno<br />

degli studi legali ( rappresenta un<br />

valore aggiunto rispetto all’attività<br />

forense).<br />

Infine, la mediazione si rivolge<br />

anche alle coppie di fatto, che non<br />

devono affrontare l’iter del divorzio<br />

per lasciarsi, ed alle coppie che desiderano<br />

solamente trattare determinate<br />

questioni controverse, senza voler<br />

addivenire alla separazione (acquisti<br />

di immobili, trasferimenti in altre<br />

città, scelte riguardo ai figli).<br />

IL MEDIATORE<br />

NON È UN PACIFICATORE<br />

Il mediatore aiuta i coniugi a<br />

vivere la separazione come “la fine<br />

di un mondo” e non come “la fine<br />

del mondo”.<br />

La mediazione non si pone<br />

come “scopo ultimo” quello di rappacificare<br />

le parti che configgono,<br />

né quello di evitare l’evento separativo.<br />

Quando la vita di coppia è divenuta<br />

intollerabile e quando si verificano<br />

casi di adulterio o di violenze<br />

domestiche, la scelta di rompere il<br />

vincolo coniugale risulta inevitabile.<br />

Non è escluso che una rappacificazione<br />

avvenga a seguito degli<br />

incontri di mediazione, ma per il<br />

solo fatto che si discute da persone<br />

civili e si chiariscono le reciproche<br />

posizioni.<br />

Questo può avvenire solo nei<br />

casi in cui vi siano delle particolari<br />

condizioni e la disponibilità di<br />

entrambi i coniugi ( non basterebbe<br />

la mera speranza di uno solo di essi,<br />

magari determinata dal non aver elaborato<br />

la separazione).<br />

(segue al prossimo numero)<br />

27

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