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La Maledizione di San Siro, 1999 - Liutprand

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ciò è ormai impossibile accertare anche il semplice fatto<br />

che quegli antichi documenti siano esistiti.<br />

Proprio in quegli anni la Chiesa pavese si adoperò ad<br />

affermare pubblicamente e in forma ufficiale il mito <strong>di</strong><br />

<strong>San</strong> <strong>Siro</strong>, come il pio fanciullo che un giorno <strong>di</strong> tanto<br />

tempo prima aveva offerto a Gesì pochi pani e qualche<br />

pesce e poi, venuto a Pavia, vi aveva fondato la comunità<br />

cristiana ed era vissuto sino a più <strong>di</strong> cent’anni. Qualcuno<br />

pensò anche <strong>di</strong> trovarne le reliquie (in fin dei conti,<br />

“trovare” e “inventare” non avevano forse la stessa traduzione,<br />

nel verbo invenire della lingua latina: proprio la<br />

ra<strong>di</strong>ce dei nomi Evenzio ed Invenzio?). Qualcuno si <strong>di</strong>ede<br />

da fare a scolpirne la tomba, con un’iscrizione che potesse<br />

sembrare “d’epoca”.<br />

<strong>La</strong> fabbrica della Cattedrale <strong>di</strong> Pavia procedeva, intanto,<br />

e verso la metà del sec. XVIII si abbattevano i pilastri<br />

compositi in muratura della vecchia navata <strong>di</strong> <strong>San</strong>to<br />

Stefano per costruire i nuovi pilastri, in stile rinascimentale,<br />

incamiciati <strong>di</strong> marmo d’Ornavasso. Fu allora che all’interno<br />

delle murature me<strong>di</strong>evali apparve un grande<br />

blocco <strong>di</strong> marmo, con la figura del giovinetto Attis. Come<br />

abbiamo avuto occasione <strong>di</strong> ricordare, il bibliotecario dei<br />

Domenicani, don <strong>Siro</strong> Severino Capsoni, si recò a riconoscere<br />

la scultura, in compagnia dell’antiquario francese<br />

Abbé de Chaupy, che vi riconobbe il giovane pastore<br />

amato da Cibele. Per quanto se ne può sapere, nessuno si<br />

accorse <strong>di</strong> una cavità che apparve per qualche momento<br />

nel suolo, sotto il pilastro demolito, e che fu prontamente<br />

riempita con i rottami della vecchia costruzione. Forse<br />

neppure i muratori vi prestarono attenzione, dato che in<br />

quel punto non doveva sorgere nessuna fondazione d’un<br />

nuovo pilastro. Forse l’antica cripta del tempio pagano è<br />

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