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La Maledizione di San Siro, 1999 - Liutprand

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Trascorse una notte popolata <strong>di</strong> incubi, ma anche <strong>di</strong><br />

visioni meravigliose. Una volpe col sorriso <strong>di</strong> <strong>La</strong>yla lo<br />

guidava nel sole abbagliante sulle piste <strong>di</strong> un lontano deserto,<br />

alla scoperta <strong>di</strong> reliquie e <strong>di</strong> città sepolte, abbandonate<br />

da antiche civiltà. Per noi è facile immaginare visioni<br />

<strong>di</strong> quelle terre, perché la nostra civiltà<br />

dell’immagine ci ha abituati e viziati. Ma per Cecchino il<br />

sogno, che si sviluppava attraverso gole rocciose dal<br />

bagliore dorato <strong>di</strong> mille soli, con enormi volti<br />

dall’apparenza umana scolpiti in alto quasi a fare da<br />

guar<strong>di</strong>a a incre<strong>di</strong>bili tesori nascosti, assumeva i caratteri<br />

<strong>di</strong> un’estasi magica. Il nostro protagonista attraversava<br />

quelle terre su una strana cavalcatura, che in alcuni<br />

momenti gli sembrò somigliare proprio ad una volpe.<br />

Andava per grotte e valli, alla ricerca <strong>di</strong> un’oasi dalla<br />

quale zampillasse l’acqua <strong>di</strong> vita. Non incontrò figure<br />

umane, ma solo strani esseri velati, che <strong>di</strong>ventavano<br />

evanescenti ogni volta che egli fissava l’attenzione su <strong>di</strong><br />

loro. Più volte, lungo quel viaggio, gli apparvero le<br />

fattezze della testa barbuta che aveva visto sull’elsa del<br />

pugnale. Immagini che gli riuscivano stranamente familiari,<br />

benché non le avesse mai incontrate, a memoria,<br />

nella propria vita terrena.<br />

Si svegliò tar<strong>di</strong>, il giorno dopo, con le membra ancora<br />

intorpi<strong>di</strong>te da un sonno movimentato e indolenzite per la<br />

fatica della sera precedente. Nelle narici gli era rimasto<br />

un aroma <strong>di</strong> spezie orientali, che non sapeva spiegarsi.<br />

Gli ci volle un bel pezzo per ricordarsi quello che aveva<br />

fatto la sera precedente. Davanti alla porta del suo<br />

tugurio ritrovò la cassetta che aveva trascinato sino a lì,<br />

quasi colto da sacro furore. <strong>La</strong> trasse all’interno e si<br />

applicò allo stu<strong>di</strong>o del tesoro che aveva trovato.<br />

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