La Maledizione di San Siro, 1999 - Liutprand
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stanza <strong>di</strong> qualcun altro, che cercava <strong>di</strong> comunicare con<br />
loro. Un personaggio sicuramente temibile. Non ne percepivano<br />
la voce, né avrebbero saputo <strong>di</strong>re che aspetto<br />
avesse. Entrambi però ebbero la netta convizione che si<br />
trattasse <strong>di</strong> un’entità femminile, cupa e possessiva nel suo<br />
fascino d’altri mon<strong>di</strong>.<br />
Che cosa accadde realmente in quella notte <strong>di</strong> autunno<br />
ormai avanzato, sull’alto del fianco est della Torre Civica?<br />
Nessuno fu testimone, oltre ai due personaggi che ben<br />
conosciamo, ed essi stessi non sarebbero stati capaci <strong>di</strong><br />
raccontare neppure cinque minuti dell’incubo che li<br />
possedette per la notte intera. Fu creazione delle loro<br />
menti, infestazione <strong>di</strong>abolica o presenza <strong>di</strong> qualche antica<br />
entità, ormai sepolta nel tempo e rimossa dalla memoria<br />
degli uomini, che i due riuscissero realmente ad evocare e<br />
a richiamare da recon<strong>di</strong>te lontananze?<br />
Sta <strong>di</strong> fatto che la mattina dopo i tetti della via del<br />
Campanile erano tutti ricoperti <strong>di</strong> uno spesso strato <strong>di</strong><br />
duro ghiaccio, con lucentezze del colore del sangue. Tutti<br />
i fuochi s’erano spenti, quella notte, e qualche vecchietto<br />
non si risvegliò più dalla fredda morsa del gelo. Gli abitanti<br />
dei quartieri a<strong>di</strong>acenti u<strong>di</strong>rono grida e ululati atroci,<br />
come se si stessero sgozzando decine <strong>di</strong> agnelli - o, piuttosto,<br />
come se rivivessero in quel luogo gli antichi cruenti<br />
rituali <strong>di</strong> Cibele. Da quella notte, i capelli del Cecchino<br />
rimasero segnati del candore della vecchiaia - o della<br />
pazzia - e il ragazzo Ottavio non fu più lo stesso, ma<br />
mostrò <strong>di</strong> avere il doppio dei suoi anni. I giochi infantili<br />
non lo attraevano più e, appena poteva, correva a rifugiarsi<br />
nella lettura dei libri... e in che strane letture:<br />
antichi bestiari, manuali <strong>di</strong> esorcismo, trattati<br />
sull’esistenza degli esseri soprannaturali (demoni, angeli<br />
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