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La Maledizione di San Siro, 1999 - Liutprand

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Tuttavia il loro ultimo pastore, Anastasio, non seppe<br />

sottrarsi al richiamo della Chiesa ortodossa, pronta ad<br />

accoglierlo tra le sue braccia e ad assicurargli quel potere<br />

che ormai non gli sembrava più accessibile in seno<br />

all’Arianesimo. A quali con<strong>di</strong>zioni, però, avvenne la sua<br />

conversione? <strong>La</strong> con<strong>di</strong>zione più grave era quella <strong>di</strong> rinnegare<br />

e <strong>di</strong> cancellare tre secoli <strong>di</strong> storia, relegando nell’inferno<br />

della dannazione tuti coloro che in quei secoli avevano<br />

retto la città, il paese, le coscienze.<br />

Quel documento si era avventurosamente salvato ed<br />

era passato <strong>di</strong> mano in mano, a rischio della testa <strong>di</strong> chi lo<br />

possedeva, sino a giungere in mano <strong>di</strong> una piccola comunità<br />

càtara. Da costoro, per vie inesplicabili, era stato<br />

trasmesso agli archivi dei Templari e qui era rimasto, sepolto<br />

nell’oblio, grazie all’assoluto segreto che l’Or<strong>di</strong>ne<br />

garantiva ai propri documenti. Poiché però non faceva<br />

parte delle carte più importanti, che alla caduta dell’Or<strong>di</strong>ne<br />

cavalleresco erano state rapidamente poste in salvo<br />

in una sede ancor più segreta, esso era rimasto nei forzieri<br />

della Magione pavese, passata in mano ai Cavalieri dell’Or<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong> <strong>San</strong> Giovanni <strong>di</strong> Gerusalemme. Le <strong>di</strong>struzioni<br />

del sec. XVI avevano sepolto quei cimeli e, quasi per un<br />

velatura <strong>di</strong> scherno, perché in<strong>di</strong>ca chi pretende <strong>di</strong> identificare - e soprattutto<br />

<strong>di</strong> isolare - il pensiero e l’agire negativi. Una tale concezione,<br />

come ben si capisce, avrebbe potuto comportare gravi squilibri e<br />

ad<strong>di</strong>rittura instabilità sociale. Come in effetti avvenne, ogni volta che<br />

dal popolo si levarono rivolte contro i governanti, in nome della<br />

verità. <strong>La</strong> stessa logica fu propria, in seguito, <strong>di</strong> un grande numero <strong>di</strong><br />

persone “oneste”, ma in modo particolare ispirò alcuni gruppi <strong>di</strong><br />

pensiero che il mondo ufficiale poneva ai margini della società,<br />

giu<strong>di</strong>candole “estremiste”, e anzi talvolta la società giunse a<br />

perseguitarli apertamente e con accanimento. Fra questi, i più noti<br />

sono rimasti i Càtari o Puri, che in Lombar<strong>di</strong>a erano anche chiamati<br />

“Bulgari” o “Concorezzani”.<br />

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