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Fagioli_lucchesia

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118 ARSIA<br />

Considerazioni sulla terza<br />

e la quarta degustazione<br />

Il confronto fra il Giallorino della Garfagnana<br />

e il Malato, uno degli approfondimenti che andavamo<br />

ad effettuare nel 2005, ha fatto emergere fra<br />

i due legumi differenze meno accentuate rispetto<br />

all’anno precedente: l’assaggio del Giallorino ha<br />

dato valori significativamente diversi rispetto a<br />

quelli del 2004; il graf. 13 mostra le differenze,<br />

che comunque risultano poco marcate. In effetti,<br />

però, possiamo dire che ogni dubbio sul fatto che<br />

si tratti di due ecotipi diversi è emerso in modo<br />

inequivocabile solo nella semina comparativa e<br />

pertanto siamo portati a concludere che le due<br />

varietà locali derivino da un’unica varietà che si è<br />

adattata nel tempo a due ambienti diversi.<br />

Tab. 59 - I prodotti portati in degustazione nella terza e quarta degustazione<br />

Sessione del 26 ottobre 2005 Sessione del 16 novembre 2005<br />

Varietà locale Tipologia Varietà locale Tipologia<br />

Aquila o Lupinaro Vari Diecimino Rosso/Scritto<br />

Cannellino di San Ginese e Sant’Alessio Bianco Mascherino Vari<br />

Cappone Bianco Pievarino Rosso/Scritto<br />

Fagiola garfagnina (V. Rocchiccioli) Bianco Rosso di Lucca Rosso/Scritto<br />

Giallorino Bianco Scritto di Lucca Rosso/Scritto<br />

Malato o di San Giuseppe Bianco Fico di Gallicano Vari<br />

Schiaccione di Pietrasanta Bianco<br />

Una sessione di assaggio<br />

al Ristorante “Villa Volpi”<br />

a Mastiano (LU):<br />

Andrea Bertucci, Riccardo<br />

Gennaro, Veronica Giusti,<br />

Paolo Scialla, Roberto<br />

Andreoni, Antonio Pierini<br />

Questi due assaggi sono serviti anch’essi per il<br />

consolidamento della tecnica da parte della commissione<br />

di assaggio, anche se si è ulteriormente<br />

evidenziata la necessità di mantenere attivo il<br />

gruppo ed estendere il metodo.<br />

Gli assaggi effettuati ci hanno dato l’opportunità<br />

di un confronto fra i risultati del 2004 e quelli<br />

del 2005 quale prima verifica di una variabilità<br />

esistente all’interno della stessa varietà, dovuta<br />

anche alle diverse condizioni climatiche dell’annata.<br />

La definizione delle caratteristiche organolettiche<br />

deve anche indicare entro quali limiti è lecito<br />

attendersi la presenza di certe caratteristiche.

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