Fagioli_lucchesia

“Si può dire che in media ciascuno mangia
una libbra e mezzo di polenta con due once di
cacio la mattina, e mezza libbra avvantaggiata
di minestra con fagiuoli la sera.
[...] Dal prof. Pietro Pieroni ho avuto la
seguente statistica degli alimenti consumati in
un anno da alcune famiglie di contadini o
braccianti nelle regioni inferiori della vallata.
1 a Famiglia composta di nove individui, cioè
genitori, con sette figli, di cui il più grande
ha nove anni:
Granturco Ettol. 16 -
Castagne Chilog. 140 -
Frumento Ettol. 6 -
Riso Chilog. 58 -
Segale Ettol. 4 -
Fagiuoli ” 1 -
Miglio Chilog. 66,66
Olio d’oliva ” 30 -
Carne di maiale ” 101 -
2 a Famiglia di quattro adulti e quattro
ragazzi:
Granturco Ettol. 12 -
Castagne Chilog. 333,33
Frumento Ettol. 8 -
Segale Ettol. 6 -
Fagiuoli ” 1 -
Miglio Chilog. 83 -
Olio d’oliva ” 6 -
Carne di maiale ” 50 -
Formaggio ” 42 -
Burro ” 4 -
Vino Ettol. 1 -
3 a Famiglia di cinque adulti e cinque
ragazzi:
Granturco Ettol. 28 -
Castagne Chilog. 500 -
Frumento Ettol. 8 -
Segale Ettol. 8 -
Fagiuoli ” 3,20
Miglio Chilog. 160 -
Patate Ettol. 1,60
Olio d’oliva Chilog. 12 -
Carne di maiale ” 100 -
Formaggio ” 125 -
Burro ” 10 -
Vino Ettol. 20 - .
7 Riunione annuale degli scienziati italiani che nel 1843 si tenne a Lucca.
I FAGIOLI DELLA LUCCHESIA
Da tale statistica possiamo quindi dedurre che
il consumo dei fagioli per l’alimentazione familiare
era molto elevato, corrispondente, sulla base dei
dati riportati, a 4-13 staia e, in chilogrammi, a un
minimo di 60-70 fino a 220-240 per anno, a seconda
dei casi e della pezzatura del chicco.
Non possiamo essere sicuri che l’approvvigionamento
per tali consumi derivasse completamente
della produzione locale, anzi ne saremmo piuttosto
sorpresi, ma siamo comunque certi dell’abbondante
uso di fagioli che veniva fatto in cucina.
L’apporto eccedente si può ipotizzare provenisse
dalla produzione così esuberante della Piana
di Lucca: dalla tradizione orale sappiamo dell’ordinarietà
del baratto in natura di granturco e fagioli
con castagne o derivati effettuata tra la popolazione
della Piana e quella delle zone montane.
Catalogo delle piante
dell’Orto Botanico di Lucca (1843)
di Benedetto Puccinelli
Per una ricerca sulle varietà di fagioli coltivati in
Lucchesia non bisogna trascurare di determinare
quali di esse venissero conservate nell’Orto Botanico
di Lucca nel periodo storico che stiamo esaminando.
Negli orti botanici è uso infatti tenere
non solo le piante esotiche, ma anche quelle coltivate
localmente e addirittura le spontanee. Ciò
avveniva anche all’epoca di Benedetto Puccinelli
che ci ha lasciato una preziosa opera dal titolo
Catalogo delle piante dell’Orto Botanico di Lucca
pubblicata nel 1843 in occasione della Quinta Riunione
Italiana tenutasi a Lucca 7 , nella quale riportava,
fra l’altro, l’elenco di tutte le specie allora esistenti
nell’orto stesso. Sotto la voce “Phaseolus”
troviamo le seguenti varietà:
“[Phaseolus] caracalla Lin.
” citrinus Sav.
” eriospermus Sav.
” hemathocarpus Sav.
” hernandesii Sav.
” cinamomeus Sav.
” lathyroides Sav.
” mungo Lin.
” oblungus-flavescens Sav.
” perennis Valth.
” ricciardianus Ten.
” rufus Hort. Pis.
” saponaceus Sav.
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