Fagioli_lucchesia
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Fagiolo Cappone<br />
Denominazione: fagiolo Cappone.<br />
Localizzazione: Piana di Lucca, in particolare nella zona del Compitese.<br />
Cenni storici<br />
Abbiamo ottenuto sue notizie da alcuni produttori della zona del Compitese a<br />
ridosso dei Monti Pisani dove si coltivava prevalentemente in terreni di medio<br />
impasto tendenti al sabbioso.<br />
Si seminava in mezzo al mais: le due piante venivano seminate insieme e in questo<br />
modo si massimizzava l’utilizzo del terreno; inoltre, il fagiolo sotto il mais<br />
trovava un ambiente fresco, ideale per il suo sviluppo. Non venivano effettuate<br />
irrigazioni, anche perché veniva coltivato in terreni freschi e con falda relativamente<br />
superficiale.<br />
La raccolta, manuale, veniva compiuta cogliendo l’intera pianta in fase di essiccazione.<br />
Le piante venivano portate sull’aia e defogliate manualmente; con questa operazione<br />
si eliminavano anche i baccelli non perfettamente maturi. Poi si facevano<br />
dei mazzetti che venivano fatti essiccare appesi alle trische, pali agganciati sotto<br />
le grondaie delle abitazioni coloniche sulle facciate esposte a sud. Una volta<br />
essiccati, si separavano i baccelli dai semi sulle aie battendoli con il correggiato,<br />
attrezzo formato da due bastoni uniti da un pezzo di cuoio (la correggia). Quindi<br />
si separava il seme dagli altri residui utilizzando stacci e l’arbolo, un vaglio in<br />
legno con il quale si facevano volare in aria i fagioli per eliminare le impurità più<br />
leggere. Il prodotto veniva poi conservato in recipienti di vetro (tipo damigiane)<br />
con l’aggiunta di pepe come conservante. Il fagiolo veniva inseguito consumato<br />
come prodotto secco.<br />
La produzione non si è perpetuata a causa della scarsa produttività e delle difficoltà<br />
determinate dalla maturazione scalare dei fagioli; inoltre, essendo molto<br />
simile al Cannellino di San Ginese e Sant’Alessio, è stato soppiantato da que-