Fagioli_lucchesia
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74 ARSIA<br />
generale un maggior stato di sofferenza alle alte<br />
temperature rispetto al Malato. Tutto ciò è facilmente<br />
giustificabile, vista la provenienza delle due<br />
varietà (la Garfagnana per il Giallorino e la Piana di<br />
Lucca per il Malato) e tenendo conto del fatto che<br />
la prova di campo è stata effettuata nella Piana di<br />
Lucca, ambiente tipico del Malato.<br />
Per quanto riguarda gli altri caratteri analizzati,<br />
dai risultati ottenuti possiamo osservare che non si<br />
hanno differenze sostanziali per quanto riguarda<br />
l’epoca di fioritura (circa 37 giorni dalla semina per<br />
entrambe le varietà), l’altezza delle piante (30,08<br />
per il Giallorino e 29,83 per il Malato), la produzione<br />
per pianta e il numero di semi per baccello,<br />
mentre si hanno differenze nelle dimensioni dei<br />
semi (38 g per il Malato e 35 g per il Giallorino) e<br />
nella lunghezza dei baccelli (11 cm per il Malato e<br />
10 per il Giallorino).<br />
Con buona probabilità si tratta di due “varietà<br />
locali” originatesi da un “antenato” comune, dal<br />
quale nei diversi ambienti di coltivazione si sono<br />
differenziati per adattamento due genotipi diversi.<br />
Confronti tra Fagiola garfagnina<br />
e Bianco di Spagna<br />
Un’interessante opportunità di confronto nei<br />
“comportamenti” delle due varietà si è avuta in<br />
conseguenza delle alte temperature verificatesi in<br />
Garfagnana nell’ultima settimana di giugno (con<br />
punte di 35-36°C). A seguito di tale evento, nel<br />
fagiolo Bianco di Spagna si è avuta una colatura di<br />
oltre il 95% mentre nella Fagiola garfagnina si è<br />
conservato circa il 35% dei fiori; ciò rappresenta<br />
molto probabilmente una resistenza caratteristica<br />
acquisita dalla varietà autoctona nel corso degli<br />
anni a seguito della ripetuta coltivazione.<br />
Inoltre c’è stata una maggior percentuale di<br />
moria delle piante di fagiolo Bianco di Spagna.<br />
Rispetto agli altri caratteri analizzati, sono state<br />
rilevate lievi differenze per quanto riguarda l’epoca<br />
di fioritura (circa 37 giorni dalla semina per la<br />
Fagiola e 38 per lo Spagna), mentre differenze<br />
sostanziali si hanno nell’altezza delle piante (143<br />
cm per la Fagiola contro i 120 dello Spagna), nella<br />
produzione per pianta (184 g per la Fagiola contro<br />
48 g dello Spagna), nel numero di piante con presenza<br />
di baccelli al 23 luglio (37 per la Fagiola contro<br />
28 per lo Spagna). I caratteri “lunghezza dei<br />
baccelli” e “numero di semi per baccello” si sono<br />
rivelati sostanzialmente equivalenti.<br />
Confronti tra i due campioni<br />
di fagiolo Scritto della Garfagnana<br />
Il confronto tra questi due campioni non ci<br />
permette di identificare in nemmeno uno di essi la<br />
varietà locale Scritto della Garfagnana e questo per<br />
un motivo fondamentale: ci si aspettava, grazie alle<br />
testimonianze raccolte nelle interviste, di aver a<br />
che fare con una varietà a portamento semirampicante,<br />
mentre dalle prove di campo è risultato evidente<br />
il carattere rampicante.<br />
Inoltre, fra i caratteri analizzati in campo sulle<br />
piante appartenenti ai due campioni, non si sono<br />
riscontrate differenze degne di nota, se non per<br />
quanto riguarda l’altezza delle piante (52 cm per lo<br />
Scritto 1 e 39 per lo Scritto 2) e la produzione per<br />
pianta (51 g per lo Scritto 1 e 39 g per lo Scritto 2).<br />
Fagiolo Padulino<br />
L’esigenza di ripetere la semina del Padulino<br />
era motivata dall’intenzione di chiarire se questa<br />
varietà locale, che era stata recuperata quando il<br />
lavoro di censimento si era concluso, in realtà non<br />
fosse altro che la varietà Marmino che ritenevamo<br />
scomparsa.<br />
La semina comparativa effettuata nel 2004 ha<br />
messo in evidenza le notevoli similitudini fra le<br />
descrizioni che avevamo raccolto sul fagiolo Marmino<br />
e i caratteri manifestati dal Padulino; inoltre<br />
l’areale di produzione (padule, ex lago di Bientina)<br />
in cui è stato reperito il campione veniva a coincidere<br />
con quello del Marmino.<br />
La semina è stata ripetuta anche per approfondire<br />
la conoscenza di un legume che, peraltro, ci<br />
risulta attualmente coltivato esclusivamente in un<br />
orto di famiglia.<br />
La semina del 2005 ha confermato i sospetti<br />
sorti nel 2004 tanto che, oggi, siamo portati a ritenere<br />
che Padulino e Marmino non siano altro che<br />
sinonimi per indicare la stessa varietà locale.<br />
In particolare, le caratteristiche principali che ci<br />
hanno portato a ritenere valida questa tesi sono:<br />
• dimensione, forma e colore del seme;<br />
• dimensione, forma e colore del baccello;<br />
• portamento della pianta, peraltro particolare, in<br />
quanto si tratta di una pianta parzilmente rampicante<br />
che fruttifica nella parte bassa.<br />
Questi risultati, rafforzati dai dati coincidenti<br />
emersi durante la degustazione, ci portano a sostenere<br />
che effettivamente Padulino e Marmino rappresentino<br />
un’unica varietà locale.