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[Profili]<br />
confortevole l’abitazione, lo scrittore fece<br />
aprire una grande finestra dello studio al secondo<br />
piano, affacciata sul mare e i Faraglioni.<br />
La casa, benché non grande, possedeva<br />
anche un bel giardino e un belvedere a picco<br />
sulla scogliera.<br />
Solo dopo alcuni mesi, Gorki cominciò ad<br />
esplorare l’isola e a frequentare gli abitanti,<br />
verso i quali ebbe subito grande benevolenza,<br />
specialmente quelli più umili, che gli ricordavano<br />
i tanti compagni di vita della sua cruda<br />
giovinezza. Nel giro di poche settimane i suoi<br />
connazionali cominciarono ad assediarlo.<br />
Come una potente calamita attraeva a <strong>Capri</strong><br />
fuorusciti, artisti, o semplici derelitti che si<br />
affollavano ad ogni ora alla sua casa e ai quali<br />
offriva generosa ospitalità. I dopo cena poi,<br />
che si protraevano fin quasi al mattino, erano<br />
ravvivati da discussioni letterarie e politiche<br />
alternate da canti e balli accompagnati da<br />
Adolfo Schiano che, barbiere il mattino si<br />
trasformava la sera in estemporaneo e dotato<br />
chitarrista. Tra gli amici che frequentarono<br />
con maggiore assiduità lo scrittore vi furono<br />
Bodganov, Regacewski e Lunaciarski. Con<br />
loro fu avviata la “Scuola di tecnica rivoluzionaria”,<br />
finanziata da Gorki con i proventi dei<br />
diritti d’autore e della sua attività di editore.<br />
A trovarlo, arrivavano dalla Svizzera a volte<br />
anche la moglie e il figlio. Ecco allora scatenarsi<br />
una guerra silenziosa tra le due donne,<br />
della quale lui faceva finta di non accorgersi.<br />
Altre volte a creare nervosismo nelle sue<br />
giornate operose era la polizia che seppure<br />
sobriamente teneva d’occhio quel via vai di<br />
persone. Alle “lezioni” Gorki preferiva però<br />
i viaggi a Napoli, città che adorava, o lunghe<br />
battute di pesca con i pescatori dell’isola con<br />
i quali riusciva a comunicar senza conoscere<br />
una parola di italiano. Loro per contraccambiare<br />
quella simpatia, raccoglievano per lui<br />
e la sua compagna i molluschi attaccati agli<br />
scogli, di cui erano ghiottissimi, e che in<br />
suo onore chiamarono “patelle di Massimo<br />
Gorki”.<br />
Il periodo caprese coincise con una straordinaria<br />
attività letteraria. Così scriveva entusiasta<br />
al suo amico Leonid N. Andreev: «Il golfo<br />
di Napoli – e soprattutto <strong>Capri</strong> – è più bello<br />
e più profondo dell’amore e delle donne. In<br />
amore scopri subito tutto, qui non so neppure<br />
se sia possibile scoprire tutto».<br />
Tra i ricordi personali che l’allora giovanissimo<br />
scrittore Settanni ci ha lasciato, spiccano<br />
le descrizioni del caratteristico incedere<br />
dello scrittore «con<br />
le spalle curve, con i<br />
Tre immagini<br />
passi di un vagabondo<br />
del soggiorno<br />
caprese di Gorkij.<br />
divoratore di infinite Nella foto a sinistra<br />
è con il cantante<br />
distanze» e la sua vo-<br />
Saljapin.<br />
Three images from<br />
ce «sibilante e molle<br />
Gorky’s time on <strong>Capri</strong>.<br />
insieme, a raffiche e a (Left) Photo of Gorky<br />
with the singer<br />
soffi, che accarezzava<br />
Saljapin.