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Numero 3 (3.6 MB) - SAT Società degli alpinisti Tridentini

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Il Duca <strong>degli</strong> Abruzzi socio onorario <strong>SAT</strong><br />

Cronaca di un curioso caso politico/<strong>alpinisti</strong>co di cent’anni fa<br />

di Riccardo Decarli<br />

Come è noto la <strong>Società</strong> Alpina del<br />

Trentino, fondata nel 872 nel<br />

Trentino, provincia meridionale<br />

dell’Impero Asburgico, fu, sino alla Grande<br />

Guerra, qualcosa di più e di diverso di<br />

un club <strong>alpinisti</strong>co. Dirigenti e soci erano<br />

in gran parte ispirati da “ideali di italianità”.<br />

L’irredentismo permeava gran parte<br />

dell’attività dell’Associazione e non è possibile<br />

riassumere in poche righe il fondamentale<br />

contributo dato dalla <strong>SAT</strong> alla cosiddetta<br />

“causa italiana”.<br />

La stessa nomina dei soci onorari era<br />

un atto politico, accanto ai nomi di illustri<br />

scienziati e naturalisti, trovavano posto<br />

esponenti della classe dirigente di lingua<br />

italiana, ossia, irredentisti.<br />

Tra i beneficiari del riconoscimento<br />

spicca il nome del re d’Italia - Presidente<br />

onorario della <strong>SAT</strong> - e di Luigi Amedeo di<br />

Savoia Duca <strong>degli</strong> Abruzzi (Madrid 873<br />

- Jawhar 933), uno dei maggiori esploratori<br />

italiani di sempre e valente alpinista. La<br />

nomina del re naturalmente avvenne al termine<br />

del primo conflitto mondiale, mentre<br />

quella di Luigi Amedeo di Savoia già nel<br />

906. Per una Associazione costantemente<br />

tenuta d’occhio dalla polizia austro-ungarica,<br />

già sciolta per irredentismo (nel 876 e<br />

rifondata l’anno dopo con il nome di <strong>Società</strong><br />

<strong>degli</strong> Alpinisti <strong>Tridentini</strong>), la nomina<br />

di un Savoia a socio onorario era una esplicita<br />

attestazione di credo politico, più che<br />

un riconoscimento dell’attività <strong>alpinisti</strong>ca<br />

del grande esploratore. Gli eventi presero<br />

però una piega particolare.<br />

Nel corso del Convegno estivo di Roncegno,<br />

il 5 luglio 906, Guido Larcher comunicava<br />

ai soci l’avvenuta nomina:<br />

“[…] Dopo ciò il sig, Larcher comunica che la<br />

direzione della società, apprese le nuove glorie<br />

del giovane principe italiano, che l’alpinismo ha<br />

posto a servizio della scienza e della civiltà, ha<br />

deciso di nominarlo Socio Onorario. Comunica<br />

quindi, fra un subisso d’applausi, che a S.A.R.<br />

il Duca <strong>degli</strong> Abruzzi sarà data comunicazione<br />

di questa decisione che permetterà alla <strong>Società</strong><br />

d’avere tra i suoi soci una gloria d’Italia”. 2<br />

Le nuove glorie sono riferite alle prime<br />

salite nel gruppo del Ruwenzori (o Monti<br />

della Luna, tra Uganda e Congo) compiute<br />

tra giugno e luglio del 906, e che facevano<br />

seguito a numerose altre imprese extraeuropee:<br />

il Sant’Elia (Alaska) nel 897, la spedizione<br />

al Polo Nord con la Stella Polare<br />

nel 899, le numerose scalate impegnative<br />

sulle Alpi occidentali a partire dal 892<br />

e due circumnavigazioni della Terra nel<br />

894-96 e 902-05. 3<br />

Imprese a parte la nomina nascondeva<br />

un evidente richiamo all’Italia, soprattutto<br />

dal discorso di Larcher si evince che la nomina<br />

avvenne sostanzialmente all’insaputa<br />

del Duca e solo il giorno dopo l’annuncio<br />

venne spedito il telegramma al R.R. Console<br />

di Alessandria.<br />

Il Duca <strong>degli</strong> Abruzzi non poteva però<br />

accettare questo omaggio <strong>degli</strong> <strong>alpinisti</strong><br />

trentini. Il motivo sta tutto nella situazione<br />

politico-diplomatica dell’Europa a cavallo<br />

tra XIX e XX secolo. Impossibile qui ricostruire<br />

il contesto dei rapporti diplomatici<br />

tra Regno d’Italia ed Impero Austro-Un-

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