31.05.2013 Views

Numero 3 (3.6 MB) - SAT Società degli alpinisti Tridentini

Numero 3 (3.6 MB) - SAT Società degli alpinisti Tridentini

Numero 3 (3.6 MB) - SAT Società degli alpinisti Tridentini

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

La protezione dell’occhio negli sport invernali<br />

di Giorgio Martini<br />

Possiamo considerare l’occhio, che<br />

rappresenta l’organo della vista,<br />

come una struttura a strati. Dall’esterno<br />

verso l’interno, sotto la palpebra,<br />

che funge da protezione cutanea, si<br />

trova la congiuntiva. Essa è costituita da<br />

una sottile membrana trasparente che riveste<br />

tutta la parte anteriore dell’occhio<br />

ed impedisce l’intrusione di minuscoli<br />

agenti esterni. Sotto di essa vi è la cornea,<br />

una lamella trasparente che permette<br />

il passaggio dei raggi luminosi all’interno<br />

dell’occhio. Più internamente vi è<br />

l’iride, cioè la parte colorata dell’occhio<br />

che circonda la pupilla e sotto di essa vi<br />

è il cristallino. Esso è costituito da una<br />

sottile lente biconvessa ed elastica, che<br />

cambia forma continuamente in base alla<br />

distanza ed alle dimensioni dell’oggetto<br />

da vedere (accomodazione). Questa lente<br />

è ancorata mediante i muscoli ciliari che<br />

consentono la messa a punto del cristallino.<br />

Più in dentro vi è uno strato gelatinoso<br />

che assicura all’occhio la sua forma<br />

rotondeggiante e la retina, direttamente<br />

a contatto con il nervo ottico che porta<br />

le immagini al cervello dove vengono<br />

decodificate. La retina è costituita da due<br />

tipi di cellule, i coni ed i bastoncelli, che<br />

hanno il compito di assicurare rispettivamente<br />

la vista alla luce del giorno ed a<br />

quella più tenue del crepuscolo.<br />

La stabilità del bulbo oculare ed i suoi<br />

movimenti sono garantiti da robusti fasci<br />

muscolari che controllano i movimenti<br />

dell’occhio. Quando devono mettere a<br />

26<br />

fuoco per un tempo prolungato e senza<br />

riposo, in presenza di agenti atmosferici<br />

come nel nostro caso, neve, minuscoli<br />

frammenti di ghiaccio, vento e sole, i muscoli<br />

si possono “stancare” con conseguente<br />

fastidio e lievi difficoltà visive.<br />

Durante gli sport invernali la prima<br />

regola sarà pertanto quella di proteggere<br />

l’occhio con un opportuno occhiale che<br />

abbia dei requisiti fondamentali, oltre alla<br />

protezione fisica. Esso dovrà possedere<br />

delle lenti in grado di bloccare efficacemente<br />

la luce riflessa, situazione che si<br />

verifica in prossimità di neve.<br />

La neve infatti riflette i raggi UV fino<br />

all’80%. Ricordiamo inoltre che ogni 300<br />

metri di altitudine l’energia dei raggi solari<br />

aumenta dal 4 al 0%. La luce che<br />

colpisce una superficie orizzontale viene<br />

riflessa negli occhi, per cui si viene investiti<br />

da una “doppia” dose di energia<br />

luminosa. Queste lenti dette polarizzate<br />

sono in grado di ridurre notevolmente<br />

o eliminare l’energia luminosa riflessa,<br />

principale responsabile del fastidioso riflesso<br />

ed è utilizzabile una colorazione<br />

più chiara per ottenere lo stesso livello<br />

(o addirittura migliore) di riduzione del<br />

riflesso rispetto alle lenti scure non polarizzate.<br />

In tal modo avremo una migliore acuità<br />

visiva, una maggiore chiarezza ottica,<br />

una notevole percezione di profondità<br />

favorita dal contrasto senza distorsioni<br />

dei colori.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!