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Numero 3 (3.6 MB) - SAT Società degli alpinisti Tridentini

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Alcuni grandi macigni nella parte alta del ghiaione, arrestatisi<br />

contro la quinta rocciosa strapiombante<br />

rimanendo compatti a perenne ricordo<br />

di questo ulteriore disfacimento del Latemàr.<br />

Certamente questo grande crollo<br />

deve aver causato forti vibrazioni ed es-<br />

sere stato la probabile causa della caduta<br />

di quella grande lama di roccia in bilico,<br />

appoggiata alla parete meridionale, che<br />

si ammirava guardando in alto a sinistra,<br />

con stupore ed apprensione, durante la<br />

salita del primo tratto di ghiaie, appena<br />

abbandonato il sentiero 5 6 ed aggirato<br />

l’esile campaniletto, nella conca sotto il<br />

Rifugio Torre di Pisa.<br />

Salita alla Cima di Valsorda<br />

Dal Rifugio Torre di Pisa 267 m. si segue il sentiero<br />

5 6 che percorre la dorsale più settentrionale<br />

del Cavignón e si cala verso nord in direzione<br />

della Torre di Pisa, su scure rocce di melafiro. Si<br />

passa vicino alla classica Porta del Latemàr (strana<br />

formazione di massi sormontati) e si piega a destra<br />

per scendere in un avvallamento. Nel fondo, il<br />

sentiero esce verso il centro del gruppo. Per salire<br />

su Cima di Valsórda si rimane vicino alla parete e si<br />

sale a sinistra verso un’esile colonnina dove subito<br />

dopo si presenta un ripido ghiaione. Lo si risale<br />

puntando al suo termine tra il corpo principale<br />

della montagna ed una grande quinta strapiombante.<br />

Si rimane sul lato sinistro (versante di salita)<br />

dove risulta meno faticoso il procedere. Solo nella<br />

parte alta del ghiaione si attraversa su blocchi più<br />

stabili (qui gli enormi macigni<br />

caduti nel 2007), penetrando<br />

così nell’alta valletta tra le due<br />

quote della montagna. Tracce<br />

di passaggio e ometti di pietra<br />

fanno procedere fin quasi in<br />

fondo a questa valletta sospesa,<br />

dove si sale a sinistra per<br />

gradini di roccia che portano<br />

sulla cresta meridionale. La si<br />

percorre in direzione sud fino a<br />

superare una spaccatura (parte<br />

alta dove si è staccata l’ultima<br />

La vetta con il tracciato del crollo<br />

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