Numero 3 (3.6 MB) - SAT Società degli alpinisti Tridentini

gallerie nel ghiaccio. La prima
linea passava sul ghiacciaio, alla
base dei Folletti, che erano stati
tutti fortificati, e l’accesso alle
postazioni più alte venne attrezzato
con scalette metalliche
ancorate alla roccia. Proseguiva
poi in direzione est con diversi
capisaldi muniti di mitragliatrici
e lanciabombe verso i Pozzoni
e si agganciava alla cosiddetta
linea degli Honwed che da M.
Coel calava in Val di Genova
comprendendo le cime Obici
- Ospedale - Stavel - Rocca.
Su questa cresta e poco sopra il Rifugio
Carè Alto erano sistemate le artiglierie
austriache di sbarramento. Dai Pozzoni,
centro nevralgico di tutto il sistema difensivo,
la linea aveva un appendice in direzione
nord-est che la collegava ai capisaldi
blindati posti sul crinale roccioso che
cala verso il lago di Lares, di fronte alle
postazioni italiane del Crozzon di Lares
e Diavolo. La seconda linea di resistenza
sulla vedretta del Lares lunga
quasi un km si dipartiva nei
pressi del M. Folletto con una
convessità rivolta verso il Carè
Alto e terminava verso est sull’emergenza
rocciosa del Sass
da la Stria. Questa cima aveva
un piccolo presidio composto
da due baracche poste ai piedi
del versante sud e l’accesso alla
sommità era dato da un pontile
in legno parzialmente scavato e
ancorato nella roccia e da due
rampe di scale divise da un pianerottolo.
Una terza scalinata
2. Il Sass da la Stria nel 1917
portava al baracchino di vetta e alle postazioni
per mitragliatrici con feritoie rivolte
a nord-est in vista Pozzoni e a sud-ovest
verso il Folletto e Carè Alto. Il caposaldo
era protetto dal tiro delle artiglierie italiane
dalla cuspide rocciosa della cima sovrastante.
Oltre che ottimo apprestamento
difensivo in grado di sbarrare l’accesso
dalla vedretta di Niscli e dalla Sella dei
Pozzoni, il Sass da la Stria fungeva da oc-
3. Particolare della carta della zona
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