Numero 3 (3.6 MB) - SAT Società degli alpinisti Tridentini
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iodiversità. Nelle intenzioni della Commissione<br />
gli incontri, in parte teorici, ma soprattutto pratici,<br />
sul campo, hanno avuto le finalità di diffondere<br />
conoscenza sulle aree SIC e ZPS, dare ai corsisti le<br />
capacità di leggere le caratteristiche <strong>degli</strong> habitat,<br />
riconoscere l’importanza, comprendere gli effetti<br />
<strong>degli</strong> interventi umani.<br />
Il programma prevedeva sei incontri, collocati<br />
nelle giornate di sabato, tranne l’ultimo che si è<br />
svolto in due giornate consecutive con pernottamento<br />
in rifugio. I primi due si sono tenuti presso<br />
le sedi della <strong>SAT</strong> mentre i restanti si sono svolti<br />
sul campo andando a visitare e programmando<br />
delle esercitazioni sui SIC e le ZPS più significativi<br />
della Provincia di Trento<br />
In questa, come anche nelle immagini di pag. 59, alcuni<br />
momenti delle lezioni all’aperto per il Corso TAM su Natura<br />
2000 (foto Elena Guella)<br />
60<br />
Il no della <strong>SAT</strong> ai nuovi impianti di<br />
Folgaria<br />
A fine luglio le sezioni <strong>SAT</strong> di dieci comunità<br />
trentine si sono unite e, supportate dal Consiglio<br />
Centrale, hanno inviato al Comune di Folgaria e<br />
la Provincia Autonoma di Trento un documento<br />
fortemente critico riguardo la possibile costruzione<br />
di nuovi impianti sciistici nelle splendide praterie<br />
di Passo Coe - Costa d’Agra, ai margini del comprensorio<br />
sciistico di Folgaria. Nel documento si<br />
denunciano i troppi attacchi al territorio alpino, in<br />
nome di un ipotetico e molto discutibile garanzia di<br />
sviluppo economico e di profitto per le comunità<br />
interessate. Le sezioni di Folgaria, Mattarello, Besenello,<br />
Rovereto, Villazzano, Vigolo Vattaro, Centa<br />
S. Nicolò, Caldonazzo, Mori e Arco, con la piena<br />
approvazione del Consiglio Centrale di Trento, si<br />
sono unite alle voci delle diverse organizzazioni ed<br />
associazioni ambientaliste che da tempo denunciano<br />
lo scempio che si sta prospettando per questo<br />
territorio di alto pregio naturalistico e storico. Il<br />
lato veneto è già stato eroso a inizio estate dallo<br />
scavo delle ruspe per la costruzione di un nuovo<br />
impianto di risalita nella zona dei “Tre Sassi” per<br />
salire al Monte Coston e creare, per ora, un primo<br />
ampliamento sciistico dai Fiorentini alla Val delle<br />
Lanze. L’inizio di un progetto molto più ampio che<br />
prevede la prosecuzione dei tracciati sciistici verso<br />
Costa D’Agra e successivo collegamento con Passo<br />
Coe, per chiudere l’allacciamento con gli impianti<br />
di Folgaria, concretizzando così un nuovo carosello<br />
sciistico. Tante sono le motivazioni che hanno spinto<br />
le sezioni a dire no al progetto. L’impulso arriva<br />
direttamente dal nostro statuto: il DNA della <strong>SAT</strong><br />
insegna rispetto per l’ambiente nei suoi aspetti naturali,<br />
esorta alla tutela del paesaggio e indica politiche<br />
concrete di sostegno delle popolazioni di montagna.<br />
Seguono a ruota un lungo elenco di fattori negativi:<br />
gli indubbi danni ambientali e paesaggisti che<br />
produrrebbe questa operazione, un altissimo costo<br />
di carattere ecologico, con risvolti irreversibili a flora<br />
e fauna. Le caratteristiche delle piste in progetto<br />
sarebbero talmente poco attraenti, per la modestia<br />
dei dislivelli e per le ridotte pendenze (pendenze<br />
medie del 2%, ma limitate in molti tratti al 4–5 %),<br />
che porterebbero inesorabilmente alla dismissione,<br />
non dopo aver però irreparabilmente modificato,<br />
con le strutture, l’artificiosità e l’eliminazione <strong>degli</strong>