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Numero 3 (3.6 MB) - SAT Società degli alpinisti Tridentini

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Il taccuino di Ulisse: terremoti<br />

1ª parte<br />

di Michele Azzali e Mirco Elena<br />

In precedenti puntate di questa rubrica<br />

abbiamo parlato di pieghe e faglie,<br />

deformazioni e spaccature che si verificano<br />

nelle rocce. Collegato a queste<br />

strutture c’è uno dei fenomeni più impressionanti<br />

che possa capitarci di vivere di<br />

persona: il tremore del suolo noto come<br />

terremoto. Un nome che evoca, per chi lo<br />

ha sperimentato in prima persona, il ricordo<br />

sconvolgente del venir meno della stabilità<br />

del terreno.<br />

Un terremoto è un movimento o una<br />

serie di movimenti che avvengono improvvisamente,<br />

hanno carattere transitorio,<br />

temporaneo e, originatisi in una regione limitata<br />

della Terra, si diffondono in tutte le<br />

direzioni, trasmettendo energia sotto forma<br />

di onde sismiche. Parlando di terremoto<br />

in genere si intende un movimento che<br />

è percepibile almeno da strumenti sensibili<br />

su un’area apprezzabile o, naturalmente,<br />

dagli uomini.<br />

La Terra non è mai in riposo. Esistono<br />

vibrazioni rapide, che avvengono costantemente,<br />

dell’ampiezza di pochi millesimi<br />

di centimetro, dette microsismi: essi sono<br />

presenti ovunque, anche se alcune regioni<br />

sono più quiete di altre. È il “rumore<br />

di fondo” registrato dai sismografi, ed è<br />

generato ad esempio dalle maree terrestri,<br />

dall’infrangersi delle onde marine, dal<br />

traffico, da precipitazioni atmosferiche<br />

violente, ecc. Esistono terremoti di origine<br />

diversa, compresi quelli artificiali, prodotti<br />

dall’uomo per mezzo di esplosivi, allo<br />

scopo di eseguire indagini nel sottosuolo.<br />

36<br />

Anche gli esperimenti nucleari producono<br />

terremoti. Vi sono terremoti vulcanici e di<br />

crollo di cavità, che sono generalmente deboli.<br />

Quelli più frequenti (circa il 90%) e<br />

più potenti sono i terremoti tettonici: essi<br />

consistono nella liberazione improvvisa di<br />

energia accumulatasi per attrito in corrispondenza<br />

di un piano di faglia.<br />

La base del meccanismo dei terremoti,<br />

cioè la scoperta che sono causati da accumuli<br />

di tensione, fu fatta per la prima volta<br />

da Harry Fielding Ray, che diresse l’inchiesta<br />

scientifica sul terremoto di San Francisco,<br />

avvenuto nell’aprile del 906.<br />

Sottoposte agli enormi sforzi che agiscono<br />

nella crosta terrestre le rocce hanno<br />

un comportamento elastico. Consentono<br />

cioè un accumulo di energia meccanica,<br />

proprio come si accumula in una molla<br />

compressa. Quando due blocchi che formano<br />

i lati opposti di una faglia si muovono<br />

di una piccola quantità, il movimento<br />

deforma elasticamente le rocce prossime<br />

alla faglia. Quando la tensione diventa<br />

maggiore dell’attrito della faglia, si ha un<br />

cedimento in un punto o nella zona più<br />

debole. La frattura si propaga da questo<br />

punto, detto ipocentro (o fuoco), lungo la<br />

superficie della faglia, causando lo scorrimento<br />

delle rocce ai lati opposti della faglia,<br />

le une contro le altre. L’attrito che le<br />

rocce esercitano le une verso le altre prima<br />

della frattura viene improvvisamente<br />

liberato con violenza, e la roccia contro la<br />

faglia reagisce elasticamente, ritornando in<br />

una posizione di equilibrio nel giro di qual-

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