Numero 3 (3.6 MB) - SAT Società degli alpinisti Tridentini

cano di carpire i sentimenti e i paesaggi. Le
immagini si susseguono in un filmato
d’epoca accompagnato dalla cadenza delle
parole, quelle che fissano il fluire del tempo,
le escursioni più difficili, alla scoperta
di nuove asperità, sulle cime più ardite.
Ecco allora i giorni delle “gemme più preziose”
nelle Dolomiti Orientali, nelle Pale
di San Martino, dopo aver descritto i casolari
fumiganti e la fienagione nelle praterie
di Bellamonte, le voci allegre e i canti nei
rifugi, dove si sosta stanchi e soddisfatti,
dopo ore di cammino, dopo le imprese sul
Cimon e sulla Rosetta. “Che momento
d’ebbrezza! Qual pura soddisfazione, che
godimento si prova a vedersi sospesi tra
l’azzurro dei cieli, il verde dei prati e il bianco
delle nevi! Tutt’intorno è silenzio, rotto
solo dalle nostre grida di gioia che a tratti
escono dai petti frementi d’entusiasmo”,
annota ancora il Dalla Fior con una prosa
Il Gruppo delle Pale di San Martino
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che tradisce una gioventù alimentata dal
fervore della conquista che dalla montagna
si estende alla patria italiana, per la quale la
SUSAT, al pari della SAT, scioglie voti e
speranze. Il giovane alpinista intanto inizia
a frequentare l’università a Torino. Non
per questo abbandona la passione dei
monti; anzi, i diari si fanno più fitti, le annotazioni
più mature, gli scatti fotografici
più precisi e numerosi, al pari delle imprese.
È ancora la volta delle cime del Brenta
e della Presanella, spesso esplorate e godute
con i sodali susatini. Le immagini ci riconducono
lungo i sentieri della Valle delle
Seghe, fra le nuvole e le guglie rosate, nelle
malghe di Vallesinella, fra i venti gelidi della
Sella di Freshfield, sui ghiacci e le nevi
allora abbondanti della vetta. Sono parole
e immagini che si susseguono in una carrellata
in continuo movimento. Ancora fra
le rocce, nei rifugi, alla caccia dei grandi pa-