Il recupero del parco - Trentino Salute
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Figura 1 - 1880-81<br />
Manicomio<br />
provinciale tirolese<br />
di Pergine<br />
Valsugana: studio<br />
di massima per la<br />
trasformazione <strong>del</strong><br />
tratto centrale <strong>del</strong><br />
secondo piano<br />
<strong>del</strong>l’edificio in<br />
alloggi per le suore,<br />
per il capellano, per<br />
i medici assistenti<br />
e in due locali da<br />
adibito a biblioteca<br />
e a cancelleria<br />
Provincia Autonoma di Trento<br />
Punto Omega n. 12/13<br />
no il numero minino di quelle che<br />
avrebbero dovuto svolgere la loro<br />
attività d’assistenza alle malate, numero<br />
che però sarebbe potuto aumentare<br />
in qualsiasi momento previa<br />
richiesta <strong>del</strong>la Giunta provinciale<br />
tirolese. Probabilmente tutti questi<br />
problemi, poterono essere risolti<br />
approfittando <strong>del</strong>la necessità<br />
di dislocare le docce lontano dai<br />
locali <strong>del</strong>le cucine come invece era<br />
stato previsto nel progetto iniziale<br />
26 . Come è stato possibile appurare,<br />
sul retro <strong>del</strong> grande edificio<br />
manicomiale vennero appositamente<br />
realizzati una serie di piccoli<br />
fabbricati non previsti inizial<br />
mente, che permise di risolvere “in<br />
qualche modo” tutte le manchevolezze<br />
progettuali evidenziate durante<br />
i lavori o non approvate dalle<br />
autorità sanitarie provinciali.<br />
Contrariamente ad ogni principio<br />
deontologico, la progettazione<br />
<strong>del</strong>le modifiche e dei nuovi fabbricati<br />
non venne eseguita dal progettista<br />
ing. Josef Huter, bensì dal<br />
direttore dei lavori, l’ing. Lindner.<br />
Era evidente che i rapporti tra il<br />
progettista e l’Ente committente si<br />
fossero interrotti, ma i motivi purtroppo<br />
non li conosciamo.<br />
Ad avvalorare tale supposizione ci<br />
viene in aiuto il secondo disegno<br />
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