Il recupero del parco - Trentino Salute
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Bruno Caruso,<br />
Non riconosce,<br />
disegno a matita.<br />
Provincia Autonoma di Trento<br />
Punto Omega n. 12/13<br />
“italiana” in aggiunta al già operante<br />
Ospedale psichiatrico di Hall,<br />
vicino ad Innsbruck. Diversi i comuni<br />
candidati ad ospitare il nuovo<br />
Os-pedale psichiatrico, struttura<br />
che risultava di particolare interesse<br />
per le amministrazioni comunali,<br />
in grado di offrire lavoro<br />
a un elevato numero di residenti e<br />
capace di operare un forte indotto<br />
nelle economie locali. La scelta,<br />
alla fine, cadde su Pergine e la<br />
progettazione <strong>del</strong>l’edificio fu affidata<br />
all’ingegnere Karl Lindner, per<br />
una struttura capace di ospitare<br />
200 pazienti.<br />
La prima pietra fu posata il 20<br />
marzo <strong>del</strong> 1879, mentre la fine dei<br />
lavori è avvenuta il 19 settembre<br />
1882. Interessa rilevare che la conclusione<br />
dei lavori – e quindi l’apertura<br />
<strong>del</strong>l’Ospedale psichiatrico – è<br />
avvenuta nel periodo in cui il Tirolo<br />
veniva interessato da fenomeni alluvionali<br />
di particolare intensità, che<br />
hanno coinvolto anche il Comune di<br />
Pergine in vari punti <strong>del</strong> territorio,<br />
recando danni e distruzioni. Proprio<br />
in relazione a quegli eventi, l’inaugurazione<br />
<strong>del</strong> complesso ha subito<br />
un ritardo, come pure l’attivazione<br />
<strong>del</strong>l’Ospedale psichiatrico. Ma, nel<br />
complesso, i lavori si sono sviluppati<br />
secondo il programma stabilito.<br />
La prima struttura riguardava la<br />
costruzione <strong>del</strong> cosiddetto padiglione<br />
centrale dalla classica forma ad<br />
E; edificio articolato su tre piani fuori<br />
terra più un piano interrato. Come<br />
si è detto, la superficie interessata<br />
dalla nuova struttura psichiatrica riguardava<br />
inizialmente 90.000 mq;<br />
oltre all’edificio, quindi, esistevano<br />
ampie superfici libere, fin dalla prima<br />
concezione <strong>del</strong>la struttura mancomiale.<br />
A partire dal 1926, l’Ospedale psichiatrico<br />
si è via via ampliato secondo<br />
il concetto <strong>del</strong>la struttura<br />
“per blocchi isolati”, collegati fra<br />
loro da una viabilità interna, ampia<br />
e articolata. Nel 1926 entrò in funzione<br />
la costruzione nota come “padiglione<br />
Osservazione” che constava<br />
di 120 posti letto. Nel 1934 è stata<br />
completata la costruzione <strong>del</strong> padiglione<br />
Valdagni, per le donne, <strong>del</strong>la<br />
capienza di 130 posti letto. Nel frattempo,<br />
anche il padiglione centrale<br />
subiva alcuni ampliamenti per quanto<br />
concerne la ricettività, al punto<br />
che, nel 1934, questa era di 750 posti,<br />
per diventare presto di circa 1000<br />
letti.<br />
Una città nella città: così si poteva<br />
definire intorno agli anni quaranta<br />
l’Ospedale psichiatrico di<br />
Pergine. A separare le due strutture<br />
urbanistiche una sorta di cortina,<br />
in muratura oppure in rete<br />
metallica, per isolare i malati di<br />
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