Il recupero del parco - Trentino Salute
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Provincia Autonoma di Trento<br />
Punto Omega n. 12/13<br />
dere e l’altra per la conservazione<br />
dei pagliericci e <strong>del</strong>le<br />
foglie di granoturco con cui<br />
riempirli.<br />
[25]<strong>Il</strong> numero contrattualmente<br />
previsto era di 20 suore, aumentabile<br />
a richiesta <strong>del</strong>la<br />
Giunta provinciale. La Giunta<br />
si impegnava inoltre a fornire<br />
un appartamento completamente<br />
arredato, con cucina e<br />
una cappella privata, nonchè<br />
un orto per gli usi <strong>del</strong>la mensa<br />
conventuale; di cedere loro<br />
gratuitamente le can<strong>del</strong>e per<br />
l’illuminazione, il sapone, la<br />
cenere per il bucato, la legna<br />
da ardere, un quarto di vino<br />
giornalmente e il compenso di<br />
40 fiorini annui. Le suore dal<br />
canto loro avrebbero dovuto<br />
assicurare il funzionamento<br />
<strong>del</strong>la lavanderia (eventualmente<br />
assumendo due lavandaie<br />
locali che avrebbero dovuto<br />
ricevere 80 fiorini all’anno)<br />
e l’assistenza diretta <strong>del</strong>le<br />
malate ricorrendo eventualmente<br />
ad assumere due ausiliarie<br />
alle stesse condizioni<br />
amministrative di 80 fiorini<br />
annui.<br />
Con teutonica precisione il<br />
contratto prevedeva inoltre<br />
che le suore avessero il compito:<br />
<strong>del</strong>la gestione <strong>del</strong>la mensa<br />
degli ammalati e degli infermieri;<br />
l’acquisto diretto <strong>del</strong>le<br />
derrate alimentari; <strong>del</strong>la<br />
compilazione dei menù secondo<br />
particolari disciplinari da<br />
rispettare; di curare il servizio<br />
di guardaroba <strong>del</strong>l’ospedale e<br />
<strong>del</strong>le scorte di magazzino; di<br />
garantire la presenza di suore<br />
bilingui tra quelle impiegate<br />
nella cura <strong>del</strong>le malate. Come<br />
si desume dall’esame <strong>del</strong>le<br />
clausole presenti nel contratto,<br />
la Giunta provinciale, aveva<br />
demandato alle suore tutta<br />
l’organizzazione logistica<br />
<strong>del</strong>l’ospedale, comprese le<br />
cuoche nelle cucine e quella<br />
<strong>del</strong>l’assistenza nei reparti riservati<br />
alle ammalate. Spettava<br />
invece al Direttore <strong>del</strong> manicomio<br />
stabilire se una suora<br />
era idonea o meno a svolgere<br />
il suo compito specifico<br />
e alla sorveglianza sulle attività<br />
svolte. Per contro la cattolicissima<br />
amministrazione<br />
provinciale dovette sistemare<br />
nel migliore dei modi possibili<br />
le giovanissime suore giuliane,<br />
friulane e goriziane che<br />
si dimostrarono sempre all’altezza<br />
<strong>del</strong>la situazione (cfr.<br />
PANTOZZI 1989).<br />
[26]Come è rilevabile nel testo<br />
<strong>del</strong>la relazione di Dejaco, la dislocazione<br />
<strong>del</strong>le docce era prevista<br />
nelle immediate vicinanze<br />
dei locali <strong>del</strong>la cucina ma<br />
tale soluzione non venne accettata<br />
dalla commissione sanitaria<br />
provinciale. Da tale precisazione<br />
si riesce a capire il<br />
motivo <strong>del</strong>la realizzazione dei<br />
due porticati che collegavano<br />
il fabbricato centrale con le<br />
cucine.<br />
Gian Piero Sciocchetti è Generale di<br />
Brigata Ris. <strong>del</strong> Genio Militare.<br />
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