Nuku Hiva , l’isola mistica COSA VEDERE A NUKU HIVA • La Cattedrale Notre-Dame delle Marchesi Costruita con pietre di diverse forme e colori provenienti da tutto l’arcipelago marchesiano, la Cattedrale contiene magnifiche sculture artistiche, tipiche di queste <strong>isole</strong> votate ad un artigianato di altissimo livello. • Scoprire la fabbricazione del “tapa” Il “tapa” (kahu in marchesiano) è una stoffa vegetale prodotta dalla battitura delle cortecce degli alberi, anticamente utilizzata per confezionare abiti. Era un'attività in genere svolta dalle donne e ha sempre giocato un ruolo importante nella società Polinesiana. I “tapa” prodotti dalla corteccia del gelso (ute - broussoneta papyrifera) davano fibre bianche, quelli prodotti dalla corteccia di alberi del pane giovani (tumu mei - artocarpus altilis) o dei banani (aoa - ficus prolixa) davano fibre rosso scuro. In bianco si vestivano gli alti gradi della società polinesiana, mentre venivano prodotti in rosso scuro principalmente gli abiti dei sacerdoti. Ai nostri giorni, i “tapa” sono riccamente decorati con motivi tipici della scultura e del tatuaggio. • I laboratori artigianali I Marchesiani sono un popolo straordinariamente creativo. Molti dei loro lavori artistici si possono trovare nei negozi di Papeete, ma qui i visitatori possono acquistarli direttamente dagli stessi artisti. Le sculture marchesiane vengono realizzate con materiali pregiati: miro, tau e legno di sandalo. Pietre grigie di trachite, osso e materiali vegetali vengono ugualmente utilizzati per sculture straordinariamente originali. TOUR DELL’ISOLA La salita a piedi (o se volete “fare” più in fretta in 4x4) fino al monte Mouake, luogo d’elezione per chi fa parapendio, ricompensa la fatica con una splendida vista panoramica del porto e della vicina isola di Ua Pou. Per un’escursione ancora più spettacolare prendete prima una barca a Taiohae e dopo proseguite a piedi lungo la valle di Hakaui. La valle è fortificata con rocce di basalto, ma addentrandosi le mura 138 diventano più basse fino a trasformarsi in un canyon dove scroscia una cascata alta 350 metri. In questo sito, che un tempo fu un luogo regale, resti di “paepae” e “tiki” conservano i segreti degli antichi riti che qui venivano officiati. Proseguite poi per la baia che protegge la splendida spiaggia di sabbia bianca di Hakatea. • Siti archeologici I siti destinati agli antichi culti polinesiani (“me’ae”) consistono in una terrazza di larghi blocchi di pietra (“paepae”) su cui veniva posta la capanna del sacerdote, spesso vicino a un banyano sacro (ficus marquesensis). Il “me’ae” è effettivamente il sito sacro per antonomasia, e rimane tale per sempre, ovvero “tapu”, termine usato per descrivere luoghi o edifici di culto e devozione. I “me’ae” più grandi sono costituiti da diverse terrazze, spesso disposte a strati. Queste numerose rovine archeologiche sono perfette per un’escursione dal sapore magico e misterioso. Visitate il tohu’a dove anticamente i Marchesiani organizzavano danze, banchetti e feste. Vi soprenderanno le imponenti piattaforme di basalto e i famosi “paepae” hiamoe, resti delle antiche abitazioni. La maggior parte di questi siti conservano ancora dei “tiki”, alcuni ben preservati, e petroglifi, di cui 7.000 classificati. • Villaggi da visitare Taipivai Sulla costa sud-est , nella baia Controller, si trova il villaggio di Taipivai cui abitanti-guerrieri un tempo erano cannibali. Herman Melville, che visse qui per qualche settimana nel XIX secolo, lo rese celeberrimo in uno dei suoi libri. Il tohu’a di Vaitaviri conserva “tiki” e antiche pietre di uso domestico e sacrificale. Le tradizionali attività del raccolto della vaniglia e della produzione di copra sono fiorenti in questa valle fertile e lussureggiante, insieme alla pesca dei crostacei. Hatiheu Sulla costa nord il villaggio di Hatiheu sorge ai due lati di un canale, con una vista spettacolare sulla baia Hatiheu e, a sinistra, su due magnifiche cascate accanto alle quali greggi di capre selvatiche pascolano liberamente. Nelle vicinanze di Hatiheu, il sito archeologico restaurato di Hikokua ospita “paepae”, piattaforme di pietra, e un maestoso tohu’a, decorato con “tiki” dalle sembianze scimmiesche. Una statua della Vergine Maria veglia sulla tranquillità di Hatiheu dalla cima di un promontorio roccioso. Lo spirito di Robert Louis Stevenson sembra aleggiare ancora in questi luoghi mitici della Polinesia. Anaho Accoccolato sulla baia di fronte a montagne frastagliate, il villaggio di Anaho, ben riparato dalle onde e dal vento, possiede l’unica barriera corallina delle <strong>isole</strong> Marchesi e una grande spiaggia di sabbia bianca. VIVERE IL MARE A NUKU HIVA Immersioni Le coste frastagliate dell’isola, caratterizzate da mille grotte, antri e pareti a picco, rappresentano un vero paradiso per l’esplorazione subacquea. L’assenza di una barriera corallina spiega la presenza di un’impressionante fauna oceanica: grandi delfini Elettra, squali martello, squali pinna bianca, razze manta e leopardo, razze pastinache e razze chiazzate. L’unico centro diving dell’isola è riservato esclusivamente a clienti professionisti (troupe di ripresa, scienziati...).
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