Nostre isole - Tahiti Editions

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La fauna e la flora
UN AMBIANTE ISOLANO
In ragione del suo isolamento dai grandi continenti la fauna
terrestre di Tahiti e delle sue isole é relativamente povera.
All’epoca delle grandi migrazioni, maiali e cani sono stati
sbarcati dalle piroghe doppie. Gli europei hanno da parte loro
introdotto bovini, cavalli (di origine cilena) e topi.
Per i rettili si contano sette specie di lucertole e gechi
comunemente chiamati “margouillats”.
La fauna aviaria comprende invece 120 specie che si annidano
spesso al suolo sulle isole basse e che danno origine a molte
“isole degli uccelli” (Tetiaroa, Tikehau...).
Contrariamente alla vita sulla terra ferma, la fauna marina é
eccezionalmente rigogliosa con più di 800 specie di pesci
tropicali, lagunari o pelagici.
Le barriere coralline hanno una funzione sia di protezione sia
nutritiva delle specie più deboli che vi coabitano.
Tra i crostacei più comuni vi sono i granchi di terra, i tupa, ed i
loro omologhi marini, i kaveu, ma anche aragoste, cicale di mare e
gamberetti (d’acqua dolce) che costituisco cibi molto ricercati.
Tahiti e le sue isole: santuario dei mammiferi marini.
UNA ESPLOSIONE
DI COLORI
Nel mezzo dell’oceano
Pacifico le giovani isole della
Polinesia offrivano poche
opportunità alle prime piante
di colonizzare i propri suoli
vulcanici. La flora d’origine
é di conseguenza relativamente
povera.
Delle specie importate si sono invece sviluppate ed adattate
meravigliosamente a questo ambiente isolano particolare rendendo
Tahiti e le sue isole alte dei veri giardini dell’Eden ricchi
di colori.
La visita dei parchi e dei giardini botanici (vedi le sezioni su
Tahiti, Huahine, Tahaa, Ua Huka) é un vero viaggio alla scoperta
di una flora straordinariamente varia. L’uomo nel corso delle
varie migrazioni ha introdotto numerose piante utili dette
“tradizionali”: alimentari, tessili e medicinali.
Tahiti e le sue isole possiedono
una riserva di biosfera
riconosciuta dall’UNESCO già
a partire dal 1997; tale riserva
è inserita più precisamente
nell'arcipelago delle Tuamotu,
nel comunedi Fakarava.
Impegnata a proteggere le
balene ed i delfini presenti
all'interno di tutta la sua zona
economica esclusiva (ZEE),
di 4 milioni di km2 , dal maggio 2002 la Polinesia Francese è stata
identificata come “Santuario dei mammiferi marini”.
Nell’agosto del 2003, Il Ministro dell’Ambiente, ha ricevuto un
certificato ed una coppa del WWF, come riconoscimento
internazionale dell’azione svolta sul territorio a favore delle balene
del Pacifico. Le attività di avvicinamento alle balene ed agli altri
mammiferi marini sono regolamentate ormai dal 2002 ed è ormai
obbligatorio ottenere apposite autorizzazioni rilasciate dalla Direzione
per la tutela dell’ambiente.
Il popolamento degli arcipelaghi dei primi maori portò una
prima selezione di piante alimentari quali il cocco,
il “mape” (castagno tahitiano), il “uru” (albero del pane) e l'igname,
originari d’india e malesia, ma anche la canna da
zucchero, il banano, il melograno....
I primi missionari aggiunsero nuove piante utili (tamarindo,
limone, avocado, vaniglia, mango...) e fiori ornamentali che,
tranne il “tiare” Tahiti ed il “pua”, sono stati tutti introdotti dall’
uomo.
I fiori fanno parte integrante della cultura e della vita polinesiana,
simbolizzano la festa ed il piacere. Nei pressi del mercato di
Papeete, le “mama” confezionano le corone di fiori che i
polinesiani indossano nelle occasioni speciali, un matrimonio
o semplicemente una serata tra amici.