Scuola e Cultura - Ottobre 2012 - scuola e cultura - rivista
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<strong>Ottobre</strong> <strong>2012</strong><br />
L’ha voluta proteggere, gettando addosso a te la vergogna…<br />
La violenza, lo stupro…<br />
(Con impeto)<br />
Ma ci sarà una giusta punizione per quella ruffiana!<br />
Ippolito ( supplicandolo)<br />
Padre mio, non accanirti così.<br />
Non tenere questo rancore nell’animo.<br />
Tu devi sopportare con coraggio la sofferenza…<br />
perché Fedra, la tua sposa, la madre dei tuoi figli, è morta e in un modo così atroce…perché togliersi la vita<br />
è l’atto più mostruoso che si possa commettere,<br />
anche se in preda alla pazzia.<br />
(Breve pausa)<br />
Non è, forse, un bel dono ricevere e dare la vita?<br />
E non è terribile togliersi di proposito dalla luce del sole e sparire, inghiottiti tra le ombre?<br />
Lascia che non ci sia più alcuna vendetta. Caccia via la nutrice, bandiscila dalla città, ma non addossarti<br />
anche quest’altra colpa.<br />
(Con voce sempre più fievole)<br />
Abbi pietà, ti prego.<br />
Teseo<br />
Sì, figlio mio. Te lo prometto.<br />
Ma non affannarti così…<br />
Lascia che ti asciughi il sudore.<br />
(Asciugandogli la fronte)<br />
Ah, sei sempre più pallido!<br />
I tuoi occhi…cambiano di colore…sono velati…<br />
Mi senti, Ippolito?<br />
Ippolito (a fior di labbra)<br />
Sì…da lontano la tua voce…<br />
Non lasciarmi…<br />
Teseo<br />
Sono qui con te.<br />
Ippolito (in un grido soffocato)<br />
Ho paura.<br />
Teseo (accarezzandolo)<br />
Su…riposa, adesso.<br />
Ippolito<br />
Addio, padre mio.<br />
Teseo ( piangendo)<br />
Oh, sul tuo viso è passata un’ombra!<br />
Perché sopravvivere al proprio figlio?<br />
Non c’è niente di più tremendo.<br />
Non posso più reggere a tanti dolori, figlio mio.<br />
Tu stai morendo tra le mie braccia.<br />
Sento il tuo ultimo respiro…<br />
(Baciandolo)<br />
Ah le tue labbra sono ancora tiepide!<br />
E’ il soffio della vita che se ne va…<br />
Il delirio di Fedra, Agrigento<br />
Quella vita che tu amavi con tutte le tue forze…<br />
(Disperato)<br />
E che io, sciagurato, ho distrutto.<br />
(Breve pausa)<br />
Non posso cancellare il rimorso dentro di me.<br />
E’ questo il mio castigo…anche se tu sei stato<br />
generoso…e hai avuto pietà…di me così vile e meschino…<br />
Pausa. Musica<br />
Sono solo ora.<br />
Tra le tenebre, per sempre.<br />
Anch’io muoio con te, figlio mio.<br />
(Avvolgendosi in un mantello come un mendico)<br />
Che si scateni su di me la furia della tempesta!<br />
Un boato spaventoso squarcia la terra e il cielo.<br />
Fine<br />
(1) Robert Graves, I miti greci, pag. 325, 101. d, Longanesi, III edizione Il Cammeo, Milano, 1<br />
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