Scuola e Cultura - Ottobre 2012 - scuola e cultura - rivista
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<strong>Ottobre</strong> <strong>2012</strong><br />
Per questo, all’uscita delle centrali elettriche vi sono delle apparecchiature, dette trasformatori, che innalzano la<br />
tensione da circa 6 fino a 220 o 380 kilovolt in modo che la corrente diminuisca in maniera proporzionale e<br />
possa essere agevolmente trasportata negli elettrodotti ad alta tensione.<br />
Durante il tragitto sono presenti delle sottostazioni elettriche in cui una serie di trasformatori riducono<br />
progressivamente la tensione fino alla consegna all’utente che può avvenire sotto forma di corrente a 220 Volt<br />
monofase, per utenze domestiche, o 380 trifase per attività industriali ed artigianali.<br />
In alcune centrali è possibile immagazzinare energia ed averla a disposizione nel momento di maggiore<br />
richiesta. In esse, durante la notte, l’energia che viene prodotta, non essendo richiesta, viene utilizzata per<br />
pompare nuovamente l’acqua nel bacino a monte in modo da ottenere di giorno ulteriori masse d’acqua per la<br />
produzione di energia nei momenti di bisogno.<br />
Le centrali idroelettriche sono molto importanti, poiché trasformano in elettricità l'energia che viene ricavata da<br />
una fonte naturale, come l’acqua. L’energia da esse prodotta può, pertanto, essere classificata come energia<br />
rinnovabile perché l'acqua può essere riutilizzata infinite volte per lo stesso scopo senza subire deterioramenti,<br />
almeno in teoria.<br />
Oltre ad essere rinnovabile, l’energia idroelettrica fornisce energia pulita in quanto non comporta emissione di<br />
sostanze inquinanti nell’ambiente. La costruzione di dighe o di bacini artificiali può però avere un certo impatto<br />
ambientale che potrebbe comportare, nei casi più gravi, lo sconvolgimento dell’ecosistema della zona.<br />
L'energia eolica<br />
L'energia eolica è ottenuta dal<br />
vento ed è rinnovabile. I venti si<br />
formano a causa del<br />
riscaldamento non uniforme<br />
dell’atmosfera da parte del sole,<br />
dell’irregolarità della superficie<br />
della Terra e dalla sua rotazione.<br />
Per sfruttare l’energia del vento si<br />
costruiscono dei parchi eolici in<br />
luoghi possibilmente alti e ben<br />
ventilati.<br />
Questi sono formati da turbine<br />
eoliche composte da una<br />
navicella o gondola - sistemata<br />
su una torre - in cui è fissato il<br />
rotore costituito solitamente da 3<br />
pale poste a circa 120° messe in rotazione dalla forza del vento.<br />
Il rotore è collegato ad un albero lento che ruota alla sua stessa velocità.<br />
A sua volta l’albero lento è collegato ad un moltiplicatore di giri dal quale ha origine un albero veloce su cui è<br />
posto un freno di sicurezza e il generatore da cui si dipartono i cavi elettrici.<br />
Nella turbina è presente anche un sistema di controllo per sfruttare meglio la forza e la direzione del vento<br />
misurata mediante un anemometro.<br />
Tramite il sistema di controllo è possibile:<br />
- orientare la direzione delle pale per aumentare o diminuire la superficie esposta al vento e quindi la potenza;<br />
- orientare tutta la navicella verso la direzione del vento mediante un opportuno meccanismo;<br />
- gestire l’avviamento e la fermata della macchina.<br />
Le turbine eoliche sono connesse ad<br />
un trasformatore in cui la tensione<br />
viene portata a 15-20 kilovolt ed<br />
immessa nella rete di distribuzione a<br />
media tensione.<br />
Gli alunni della 3ª C - A.s. 2011-<strong>2012</strong><br />
I video relativi alle energie rinnovabili<br />
sono visionabili all’indirizzo:<br />
http://virtualscience.it/powerland.html<br />
Michela Occhioni, referente del progetto<br />
S.M.I.L.E. di Cl@ssi 2.0, presenta il lavoro<br />
multimediale Noi e l’ambiente, coordinato<br />
coi docenti Silvia Schipa e Aldo Pesino per<br />
la convention Tre giorni per la <strong>Scuola</strong>,<br />
Napoli,13 ottobre <strong>2012</strong>.<br />
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