Scuola e Cultura - Ottobre 2012 - scuola e cultura - rivista
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<strong>Ottobre</strong> <strong>2012</strong><br />
<strong>Scuola</strong> Secondaria di Palmariggi<br />
Il castello aragonese<br />
Ogni tanto è bello studiare a fondo le origini di un paese, specialmente se il paese è il proprio. Ed è quello che<br />
stiamo facendo in classe. Stiamo leggendo un libro di Maria Corti intitolato L’ora di tutti in cui viene narrato lo<br />
sbarco dei Turchi ad Otranto. Abbiamo riprodotto su un cartellone la storia di Palmariggi con il Castello<br />
aragonese che è uno dei monumenti più importanti del paese. Tra le sue mura è racchiusa la storia di questo<br />
paese fin, appunto, dai primi insediamenti dei Turchi quando era solo un fortino e fu salvato dall’intervento<br />
prodigioso della Vergine Maria. Ma da dove viene il nome Palmariggi?<br />
Qual è la sua storia? Cerchiamo di tornare indietro nel tempo.<br />
Palmariggi, all’epoca Casale San Nicola, era un villaggio abitato da poche famiglie di contadini. Nel 1480 fu<br />
assalito dai Turchi che ritenevano Palmariggi una zona di conquista e di stabilimento, in quanto il paese si<br />
trovava vicino ad Otranto, una cittadina favorevole agli sbarchi dei nemici e all’epoca capoluogo del territorio.<br />
L’assalto dei Turchi fu, però, impedito dall’intervento della Vergine che, agitando la palma che aveva in mano,<br />
scacciò i nemici dal paese. Così il popolo volle mettere il castello sotto la protezione della Madonna con la<br />
palma e ne modificò il nome prima in “Palmarice”, poi in “Palmaricce” ed infine in “Palmariggi”, che significa "Tu<br />
che reggi la palma".<br />
Il castello aragonese, con le sue rovine, copre un quarto della piazza del paese. La fortezza, della quale<br />
rimangono solo due torrioni circolari collegati da una cortina semidistrutta, era a pianta quadrata. Agli angoli,<br />
quattro torri (tre circolari e una quadrata), ne garantivano la difesa. Circondato da un fossato, ancora visibile<br />
nella prima metà del secolo scorso, risultava accessibile attraverso un ponte levatoio orientato a est.<br />
All'indomani del tragico conflitto per mano turca, nel 1480, il castello ebbe delle modifiche per adeguarsi alle<br />
nuove esigenze militari, con l'utilizzo sempre più prevalente delle armi da fuoco. Nel 1724, parte delle mura e<br />
della piazza d'armi fu interessata dalla costruzione del palazzo del Municipio. Negli anni del dopoguerra (1946-<br />
56) venne colmato il fossato, distrutto il ponte levatoio e furono abbattute alcune parti dell'edificio in stato di<br />
degrado che ne compromisero definitivamente l'aspetto originario. È impressionante pensare che<br />
quest’edificio, ancora stabile, racchiuda storie e storie di passati eventi. Sotto le sue mura, questo castello ha<br />
visto nascere, crescere e morire generazioni di famiglie. Oggi il castello, recentemente restaurato, viene<br />
utilizzato come emblema del paese, sfondo di manifestazioni.<br />
Andrea Villani<br />
Il castello di Palmariggi recentemente restaurato<br />
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