Lola Bleus - Patrizio Marozzi

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che il mio ricordo per te non sia quello di un‘ipocrita. Se vuoi la mia amicizia la puoi avere sempre, ma non farmi soffrire, perché in questi due anni passati ho sofferto abbastanza. Ho incominciato un diario dove mi sfogo la sera quando torno a casa e mi fa del bene scrivere i miei pensieri. Ti lascio perché è già molto tardi e domani devo volare in rotazione (spiego un‘altra volta) a Rio è una delle destinazioni più dure per lavorare. A presto e un bacio forte Noa 122
Passarono due anni, una domenica pomeriggio Noa, feci il tuo numero di telefono, sentii nel ricevitore la tua voce vezzeggiativa, nello strano dialetto della tua lingua, mi avevi scambiato per tuo padre? Ti chiesi come stavi. Mi rispondesti che avevi lasciato il lavoro di hostess, non capii se da sei mesi o dopo sei mesi che lo avevi iniziato. Avevi incontrato la persona con cui stavi e mi raccontasti che siccome non potevate vedervi mai avevi smesso quel lavoro; mi dicesti che stavi per sposarti. Ti chiesi che lavoro faceva lui, mi hai detto che era uno studente, ti chiesi che cosa facevi tu, a quel che mi dicesti stavi facendo un corso per oreficeria, almeno questo fu quello che mi sembrò di capire. Accennammo un attimo alla nostra storia e quando ti dissi che tanto uno come me non lo avresti più trovato, di sentii dire che ero stato io a lasciarti, non eri cambiata, ti risposi che non aveva più importanza di chi fosse stata la colpa. Poi mi dicesti che dovevi riattaccare perché lui era lì ed era geloso, non capiva quello che stavi dicendo, mi dicesti di scriverti. Ci scambiammo un paio di lettere, forse stupide, tu mi scrivevi per dirmi che stavi preparando il tuo matrimonio ed io ti scrissi per farti gli auguri. Emili l‘incontrai dopo due anni al mare; parlammo — si era sposata e separata dopo breve tempo, aveva trovato un uomo violento, che mi disse aveva menato a tutti compreso lei; non so perché ma mi disse che avevo ragione io. M‘invito a telefonarle, io gli chiesi se voleva uscire quella sera stessa, si presentò all‘appuntamento, ma mi disse che la mattina dopo doveva alzarsi presto perché doveva partire, era quello il suo ultimo giorno di vacanza. 123
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Prologo relativo Aveva servito un
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La forma del tempo è determinata d
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esplodere. Io nel frattempo mi ero
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l‘uscita passando tra i tavoli -
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nella mano il suo bicchiere, vuoto;
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«Ehi ragazzo prendi questo… aspe
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alcuni giorni. Prese il padre e las
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Lolì lo guarda allontanarsi, con l
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— Toccami! Sente il calore e l‘
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stati gli unici che hanno preso cos
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Devo sentire come si chiama. ―Le
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facendo capire in tutti i modi; vai
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―Disgraziato hai visto che hai fa
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―Non ti capisco.‖ Eravamo sedut
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Perché, quanto tempo c‘è stato
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Cara Monia con questa ti chiedo un
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dentro; ricominciare è sempre fati
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il ritorno di esse, questa volta, l
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malinconia; è un film che durante
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locale pubblico, ma quella volta ac
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asciugare: si apriva si faceva pass
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tutti e due. A me andò meglio, mi
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giocare prima dovevamo aver fatto i
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tema e presi sette e mezzo. Quando
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quando ci sentiamo felici finiamo p
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eputo un prodotto artistico e ciò
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scrivere, avverto un leggero senso
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ho provato ad utilizzare il telefon
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età. Dovrei spiegarti questa affer
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La creatività dell’artista si di
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sono ormai oltre loro, vivono nel p
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— Non so come dirtelo. Sai che ti
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— Senti Matilde, io ti desidero,
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locale, c‘è musica; vede le cabi
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