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Lola Bleus - Patrizio Marozzi

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certo non dovevo avere più di cinque o sei anni. Era un<br />

cinema parrocchiale e il prete, don Marino tagliava le<br />

scene dei film che reputava non degne di un cinema di<br />

parrocchia. Era incredibile la ressa che c‘era allo<br />

spettacolo delle due e il tifo che si scatenava nella platea -<br />

a quell‘ora esclusivamente di ragazzini - per l‘eroe del<br />

film. Un film di quel periodo mi è rimasto impresso nella<br />

memoria, cioè è più esatto dire quello che successe tra noi<br />

bambini che eravamo a vedere questo film, in realtà non<br />

ricordo proprio che film fosse. Ricordo che era<br />

lunghissimo e alla fine del secondo tempo nella sala ci fu<br />

un: ―Noooo!‖ generale, a quel punto successe che il film<br />

continuò a essere proiettato, ma nella stanchezza che si<br />

era generata, noi bambini iniziammo a fare tutt‘altro che<br />

vedere il film: iniziammo a parlare tra di noi, chi a giocare<br />

a figurine, chi a carte, alcuni a rincorrersi dentro la sala,<br />

una bolgia. Non so se ho mai più rivisto quel film dopo<br />

quella volta, giacché non ne ricordo il titolo e neanche la<br />

storia, comunque doveva essere sicuramente un film di<br />

ambientazione medioevale, perché mi ricordo di alcuni<br />

cavalieri. Un altro periodo di quegli anni mi è rimasto<br />

nella memoria: il periodo che ho trascorso all‘asilo. Per<br />

molto tempo pensando a quel periodo ho immaginato che<br />

fosse stato un tempo molto lungo, in realtà non durò più<br />

di un mese, ma sai come sono quelle cose pesanti che ti<br />

succedono nella vita, appaiono appartenere ad una<br />

temporalità del tutto innaturale. Ricordo i grandi pianti<br />

con cui venivo trascinato in quel luogo; non ne<br />

comprendevo il motivo, perché dovevo andare in un<br />

posto per divertirmi con altri bambini, come ci<br />

ordinavano altre persone, quando io con tutti gli Amici<br />

che avevo fuori da lì potevo fare mille altre cose più<br />

divertenti a modo mio. Le mattine trascorrevano<br />

monotone, dentro quelle aule, l‘unica cosa era aspettare<br />

l‘ora della ricreazione perché potevamo uscire in cortile a<br />

―giocare‖. Ma anche questo per me era un tormento,<br />

giacché vi era una condizione, se volevamo uscire fuori a<br />

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