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Lola Bleus - Patrizio Marozzi

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faceva molte ore di treno per essere la sera lì sul posto<br />

di lavoro. Elena era del Senegal, era simpatica e la sua<br />

pelle era come il velluto.<br />

Lo strano normale di queste situazioni era il piacere<br />

nascosto, il tempo di essere attratte che veniva fuori in<br />

queste donne, ma che per paura e per poter continuare<br />

a fare tutto ciò che fa parte del loro mestiere, veniva<br />

tenuto celato, nascosto alle loro stesse emozioni; quel<br />

che veniva fuori era il senso acuto di una speranza a cui<br />

non volevano credere, per non far si che l‘illusione che<br />

da essa scaturiva non le facesse impazzire, questo gioco<br />

crudele con cui si anestetizzavano mi faceva sembrare<br />

le loro emozioni solo un momento di curiosità; per<br />

poter continuare.<br />

Per quanto fosse possibile in quelle circostanze, cercavo di<br />

trasmettere gentilezza e per quanto ci riuscissi un<br />

minimo di semplice corteggiamento, attenzione per la<br />

loro vita. Dopo essere stato con Elena la prima volta vi<br />

tornai altre volte, alcune volte non la trovai ma non<br />

andavo con un‘altra; chiedevo alle ragazze che<br />

lavoravano lì con lei, se lei ci fosse, qualcuna le era<br />

amica e mi diceva la verità, che stava lavorando, altre<br />

semplicemente che non c‘era e se volevo andare con<br />

loro. Le informazioni che raccoglievo sulla vita di<br />

queste donne le trovavo durante il tragitto dalla strada<br />

al luogo ―appartato‖ dello scambio sessuale; e nel<br />

tragitto del ritorno. Ho provato anche a chiedere loro<br />

alcune cose durante l‘atto sessuale, per scoprire le loro<br />

emozioni, ma il modo più vero per scoprirle era<br />

guardarle e sentire il loro corpo.<br />

Elena in patria aveva lasciato fratelli e sorelle, i genitori ed<br />

era venuta in Italia sperando in una vita migliore.<br />

Faceva tutti i giorni sei ore di treno, stava sulla strada<br />

fino alla ultime ore della notte, poi riprendeva il treno<br />

ed altre sei ore per tornare; non riuscii a capire perché<br />

non andasse ad abitare in un posto più vicino. Era<br />

evidente che c‘erano problemi con gli sfruttatori. La<br />

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