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Lola Bleus - Patrizio Marozzi

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…è importante moralizzare l’arte, l’unica modo per fare ciò è<br />

quello di ricostruire il senso dell’artista; l’artista può essere<br />

tale solo attraverso la sua capacità etica, solo nella sua<br />

autenticità. L’artista crea l’arte prima che l’arte sia scoperta.<br />

L’arte può essere intesa in molti modi ma è arte solo quando<br />

è legata all’eticità dell’artista; l’arte siffatta è una possibilità<br />

per ognuno di capire e capirsi. Peccato che nella maggior<br />

parte di quelli che entrano in contatto con l’opera d’arte,<br />

manchi questa elementare capacità. Ma ciò è spesso<br />

imputabile a quel marasma di persone cosi dette competenti,<br />

che nonostante la loro cosi detta competenza, (in realtà non è<br />

niente altro che conoscenza mnemonica) non hanno nessuna<br />

capacità di capire realmente. Questa capacità va appresa<br />

dall’artista, infatti l’artista che vive in rapporto e in costante<br />

ricerca del conoscere, anche quando entra nel confronto con<br />

uno specifico a lui ‘sconosciuto’ riesce a capire e sentire<br />

l’atto che lo ha generato, o altrimenti utilizza i mezzi della<br />

sua incomprensione trasformandoli in atti per poter<br />

comprendere…<br />

Negli anni ottanta l’arte è diventata una forma d’investimento,<br />

ciò è accaduto in prevalenza a quell’espressione artistica più<br />

legata all’immagine; questo ha generato lo svilupparsi del<br />

fenomeno dell’omologazione: l’arte ha smesso di essere arte<br />

e gli artisti con essa, la gara al primo posto ha generato<br />

moltissimi concorrenti che si spacciano per artisti. Ciò ha<br />

sviluppato un incredibile quantità di surrogati d’arte, fino al<br />

suo collasso, lasciando un sistema che non conosce più<br />

l’identità dell’arte, che ha perso, o meglio dimenticato gli<br />

artisti per sostituirli con qualcosa di più redditizio sotto il<br />

profilo economico; è stata creata quell’assurda cosa che si<br />

chiama il sistema dell’arte. In un clima tecnoculturale che<br />

genera maggiore incertezza questo è stato un modo, illusorio,<br />

per vincere le proprie paure, rinnegando l’arte stessa che è la<br />

lampante capacità di affrontare la paura, l’incertezza<br />

dell’uomo per capire. In mezzo a tutta questa cialtroneria gli<br />

artisti si sono ritirati in un altrove proseguendo la loro ricerca<br />

e attendono che chi e ormai intossicato da tutte queste<br />

buffonAte abbia la capacità di fare una cura disintossicante.<br />

Tutti questi individui che non si sono accorti che gli artisti<br />

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