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Lola Bleus - Patrizio Marozzi

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locale pubblico, ma quella volta accadde. Ero seduto con<br />

l‘altro giocatore, non lo conoscevo bene lo avevo<br />

incontrato lì, quella sera, insomma stavamo giocando,<br />

quando arrivò Corrado. ―Ciao Gionni.‖ ―Ciao Corrado.‖<br />

Rispondemmo, Corrado si sedé li vicino a noi e<br />

incominciò a guardarci mentre giocavamo. ―Chi vince?‖<br />

Corrado ci chiese. ―Ancora nessuno.‖ Gli risposi, poi mi<br />

incuriosii, gli domandai. ―Corrado tu chi vuoi che vinca?‖<br />

Corrado pensò un attimo, poi. ―Be‘ se vinci tu perde lui.<br />

Però se vince lui perdi tu.‖ ― Ma tu chi vuoi che vinca?‖<br />

gli chiese l‘altro giocatore. ―Non lo so, io voglio bene a lui,<br />

però voglio bene pure a te.‖ Rimanemmo un po‘ in<br />

silenzio, continuammo a giocare, io feci una mossa con il<br />

cavallo. Sentii la voce di Corrado che diceva, prendendo<br />

il cavallo: ―perché non lo sposti così.‖ ―No Corrado, non é<br />

possibile.‖ Gli dissi. ―Perché?‖ Perché non fa parte delle<br />

regole del gioco, il cavallo non può fare quella mossa.‖<br />

―Ma se tu invece della mossa che hai fatto, fai così,‖ prese<br />

il cavallo e ripeté la mossa; ―puoi mangiare e vinci.‖ Io<br />

guardavo la scacchiera e mi veniva un po‘ da sorridere, gli<br />

dissi che c‘erano delle regole, mi rispose un sì poco<br />

convinto, allora gli dissi: ―Ma se faccio quella mossa,<br />

vinco io e perde lui, è per questo che non l‘ha faccio.‖ ―È<br />

vero!‖ sorrise ed era convinto. In quei periodi ancora non<br />

beveva, Corrado lo conoscevano tutti, era accettato come<br />

un personaggio, c‘era sempre qualcuno che lo ascoltava,<br />

anche durante le sue strane digressioni. ―Gionni mi<br />

compri una birra…‖ Vedi io ho visto un mondo cambiare,<br />

mi sono trovato con un piede nel passato e uno nel futuro<br />

che stava sviluppandosi, mi sembro patetico.<br />

C‘erano le porte con la chiave, vi si lasciava la chiave<br />

così chiunque della famiglia poteva entrare senza bisogno<br />

di suonare; sembra incredibile, eppure io ricordo il lattaio<br />

che con la bicicletta consegnava il latte fresco, casa casa,<br />

alle donne più anziane che si facevano riempire le<br />

bottiglie o le pentole. Ed ora mi viene in mente che io quel<br />

latte non l‘ho mai provato, perché c‘era anche quello che<br />

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