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Lola Bleus - Patrizio Marozzi

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asciugare: si apriva si faceva passare l‘elastico e si<br />

richiudeva, il fucile era pronto a sparare. Man Mano che<br />

crescevamo si aggiungevano sempre nuovi giochi. C‘era il<br />

periodo dei carrettucci, erano dei carretti costruiti<br />

assemblando insieme dei legni che tagliavamo su misura,<br />

per le ruote andavamo dai meccanici e ci facevamo dare i<br />

cuscinetti che avevano sostituito alle macchine; ne<br />

mettevamo due di dietro e uno centrale davanti ché con<br />

un gioco di bulloni tra una tavola di legno e l‘altra era<br />

quello su cui si agiva per guidare. C‘era il periodo delle<br />

carte, in particolare a ―bestia‖, invece dei soldi ci<br />

giocavamo i giornaletti, fumetti. Rialzo a chiapparella,<br />

nascondino, campanone e una volta ci immaginammo un<br />

nuovo gioco: a ritrovare, una specie di nascondino,<br />

giocato con due squadre contrapposte. Qualche volta<br />

abbiamo giocato con i bicchierini, i tappi delle bottiglie, li<br />

prendevamo li schiacciavamo con il martello e li<br />

rendevamo simili a monete, ci ho giocato poco a questo<br />

gioco, forse perché la mia generazione lo sostituì con le<br />

figurine; però ricordo una volta, che sotto un tappo<br />

trovammo una macchina. La coca cola o la fanta, non<br />

ricordo bene misero in palio una ferrari, ti giuro noi la<br />

trovammo; ci fu un momento di gioia, ci entusiasmammo,<br />

andammo dai grandi conviti di aver trovato un tesoro e<br />

come capitava spesso i grandi non ci presero per niente<br />

sul serio; lo rimettemmo insieme agli altri ci lo giocammo<br />

a ―costammuro‖ e dopo poco ce lo dimenticammo. I<br />

giochi che facevamo con le figurine dei calciatori, le<br />

mitiche panini: a lettere, costammuro, brullare, battere.<br />

Non so contare gli innumerevoli episodi di quegli anni e<br />

ognuno mi sembra ora incredibile. Tu invece che facevi, la<br />

signorina saputella. Una volta trovammo per terra<br />

cinquecento lire, eravamo in cinque e ci fu una<br />

discussione su cosa ne dovevamo fare, alla fine vinse la<br />

mia geniale teoria: dovevamo restituirle, ma non sapendo<br />

chi fosse il proprietario, dovevamo restituire i soldi ai<br />

carabinieri; giunti dinanzi alla caserma, nessuno di noi<br />

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