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Lola Bleus - Patrizio Marozzi

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legge i biglietti di carta che erano stati distribuiti al<br />

pubblico in sala e ritirati dalle belle assistenti. Premia frasi<br />

sceme, che lui enfatizza e diventano profonde, con degli<br />

alberi; si fa ancora un po‘ di spettacolo, ma finalmente<br />

arriva la fine.<br />

Nel viaggio di ritorno verso casa il nostro pullman<br />

incorre in un banco di nebbia e si teme per il peggio, ma<br />

che importanza aveva se morivamo, tempo cinque giorni<br />

e saremmo stati tutti vivi e vegeti al programma del<br />

Maurizio Costanzo show del primo Gennaio; ma ripreso<br />

dallo spavento penso che durante la trasmissione non ero<br />

stato mai inquadrato dalle telecamere e allora: dubito di<br />

esistere.<br />

Quando sono tornato a casa, questo stesso televisore,<br />

che ora formicola silenzioso e che sono qui nella notte che<br />

trascorre ad osservare nella speranza che riesca a captare<br />

qualche immagine, mi ha dato un senso di profonda<br />

nausea.<br />

Ma! io penso che in un‘epoca come questa, in cui la<br />

tecnologia è già molto sviluppata, l‘uomo sembra essere<br />

impreparato, non si accorge, di conseguire un atteggiamento<br />

ancora legato a quello ch‘è stato il primo<br />

periodo in cui si è alfabetizzato. La televisione ancora così<br />

poco sviluppata, attecchisce, ha presa sulle persone,<br />

perché da quando ha aiutato l‘uomo a comunicare, per<br />

esempio uniformando il linguaggio, (come è avvenuto in<br />

Italia, diffondendo l‘italiano dove si parlava solo il<br />

dialetto) il modo di approvvigionamento culturale della<br />

società italiana sostanzialmente non è cambiato. Un<br />

decennio fa circa c‘erano in giro scrittori che venivano<br />

chiamati futurologi: dediti alla futurologia, come Alvin<br />

Toffler, che scrisse un bel libro ―La terza ondata‖, o John<br />

Naisbitt con ―Megatrends‖, costoro ci comunicavano che<br />

il modo di apprendimento culturale si sarebbe modificato<br />

profondamente, da una fonte centrale, come l‘istituzione<br />

della scuola, alla possibilità di una plurinformazione<br />

attraverso l‘espandersi della multimedialità; dicevano che<br />

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