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FFoonnddoo EEuurrooppaa IImmmmoobbiilliiaarree NN°° 11 In relazione alle domande giudiziali di accertamento dell’inadempimento sopra indicate, la SGR, per conto del Fondo, ha altresì depositato – nell’ambito del suddetto giudizio dalla stessa promosso – un ricorso per accertamento tecnico preventivo finalizzato alla verifica dello stato degli immobili e delle opere di urbanizzazione onde verificare il mancato rispetto dei requisiti e delle condizioni sospensive previsti nel Contratto Preliminare. A riguardo si rammenta che il Consulente Tecnico d'Ufficio, Ing. Alberto Botti (di seguito, il “CTU”), ha depositato in data 07 dicembre 2011, il suo elaborato peritale che accoglie integralmente la posizione sostenuta dalla SGR sia sull’incompletezza degli immobili sia sulla mancata esecuzione delle opere di urbanizzazione. In data 08 marzo 2012 il Tribunale di Roma, in accoglimento delle difese della SGR, ha ritenuto che non sussistano le ragioni per rinnovare la consulenza tecnica effettuata ovvero per chiamare il CTU a chiarimenti, come richiesto dalle controparti, riservandosi di formulare in corso di causa ogni valutazione sul contenuto dell'elaborato peritale. Con riferimento alla sentenza n. 9212/2011 con cui il T.A.R. Lazio aveva accolto il ricorso promosso dalle Promittenti Venditrici avverso i provvedimenti con i quali il Comune di Roma aveva a suo tempo ritenuto di non accogliere le domande di rilascio dei certificati di agibilità degli immobili Z1 e Z3, attestando la maturazione del silenzio-assenso nell’ambito della relativa procedura (giudizio nel quale la SGR che era intervenuta, per conto del Fondo, spiegando un intervento a sostegno delle ragioni dell’ente comunale), si rammenta come il Consiglio di Stato, con sentenza depositata in cancelleria in data 24 ottobre 2012, ha accolto - condividendo integralmente le censure formulate in sede di appello, il gravame proposto dalla SGR nell'interesse del Fondo, riformando nella sua totalità la sentenza di primo grado del Tar Lazio. Con la presente pronuncia, unitamente agli esiti dell'accertamento tecnico preventivo di cui sopra - nell'ambito del quale sono chiaramente emersi non solo la mancata esecuzione di parte delle opere di urbanizzazione ma anche la incompletezza dei lavori relativi ai corpi immobiliari - il giudizio di merito tuttora pendente avanti il Tribunale di Roma sembrerebbe essere orientato in senso favorevole per il fondo. Si ricorda altresì che, a seguito della sentenza del T.A.R. Lazio n. 9212/2011 di cui si è dato conto nel paragrafo che precede, sentenza poi integralmente riformata – come detto - innanzi al Consiglio di Stato, il Comune di Roma ha rilasciato i certificati di agibilità relativi alle porzioni immobiliari del Comparto Z1 e del Comparto Z3. Detti certificati sono stati impugnati con due specifici ricorsi al T.A.R. Lazio (uno per ciascuno dei due provvedimenti rilasciati), nell’ambito dei quali la Sgr per conto del Fondo ha innanzitutto sottolineato la circostanza che il rilascio dei certificati di agibilità in parola era stato espressamente (ed esclusivamente) giustificato dall’Amministrazione in ragione dell’emissione della sentenza n. 9212/2011 citata. Anche nei due ricorsi in questione - con cui la SGR per conto del Fondo ha formulato domanda di annullamento dei due certificati di agibilità - è stato ulteriormente evidenziato che, sulla base sia delle disposizioni normative e convenzionali applicabili al caso di specie, sia dei principi giurisprudenziali intervenuti sul tema della necessaria conformità urbanistico-edilizia della costruzione anche ai fini dell’agibilità della stessa, non vi sono le condizioni per il rilascio dei provvedimenti assentivi impugnati. A sostegno dell’insussistenza nei due immobili dei requisiti di agibilità sono state richiamate le conclusioni a cui è pervenuto il CTU nell’ambito del procedimento per accertamento tecnico preventivo sopra indicato. Nei due gravami è stata altresì evidenziata la circostanza che, poiché il rilascio dei due certificati trova diretta ed esclusiva giustificazione nelle risultanze contenute nella sentenza n. 9212/2011, l’eventuale riforma di tale sentenza, a seguito dell’accoglimento dell’appello in Consiglio di Stato sopra ricordato, comporterebbe il venir meno pure dei due certificati medesimi. A tal proposito la SGR, per conto del Fondo, ha formalmente sollecitato il Comune di Roma di dare esecuzione alla sentenza emessa dal Consiglio di Stato, attraverso l'emanazione di idonei provvedimenti finalizzati al ritiro dei suddetti certificati. 15
FFoonnddoo EEuurrooppaa IImmmmoobbiilliiaarree NN°° 11 Nei giudizi in discorso si sono già costituiti sia il Comune di Roma sia Acqua Marcia, producendo meri atti di costituzione formale, con i quali è stato richiesto il rigetto dell’appello. Ad oggi si è in attesa della fissazione dell’udienza di merito. Circa l’esito dei ricorsi, allo stato pare utile limitarsi ad evidenziare come gli stessi siano basati su seri motivi di doglianza, anche alla luce della recente sentenza emessa dal Consiglio di Stato". 1.5 La struttura societaria relativa alle acquisizioni degli immobili esteri Si riporta di seguito il grafico contenente la struttura aggiornata delle partecipazioni e degli immobili esteri detenuti dal Fondo. Lo schema della struttura delle partecipazioni detenute dal Fondo è cambiata nel periodo di riferimento per effetto della vendita della società olandese Tulip Property III B.V. ed è di seguito rappresentata. Europa Immobiliare n. 1 100% 100% 58.26% 41.74% 100% 100% 100% 100% 100% Golden Valbo/Köping AB formerly Handelsfastigheter Valbo/Koping AB Gelsenkirchen Croydon Golden Immobiliare Svezia AB formerly AB Coport 85 Koping - Valbo Saltsjobaden 1.6 Gestione finanziaria Europa Immobiliare n. 1 (the "Fund") Europa Immobiliare n.1 Finance Jersey Ltd Lemu Investments SA Golden Saltsjobaden AB PHUT Holding Ltd Tulip Property I BV Tulip Property II BV 99% 1% Partnership House Unit Trust Almere Amstelveen Partnership House Alla data del 31 dicembre 2012, l’ammontare complessivo dei debiti del Fondo era pari ad € 145.809.563 (di cui € 129.787.329 di pertinenza del Fondo) che corrisponde al 49,75% della somma degli immobili e delle partecipazioni di controllo. Nel calcolo della leva si è inserito anche la quota parte di finanziamento di Nationwide Building Society di pertinenza del Trust opportunamente convertito in Euro al tasso di cambio EUR/GBP di 0,8161. Il Fondo utilizza differenti forme tecniche di indebitamento, ed in particolare: - tre finanziamenti ipotecari concessi da ING Real Estate Finance, per un ammontare complessivo ad oggi pari a € 48.550.000 con scadenza nel mese di febbraio 2015. I contratti di finanziamento sono rispettivamente garantiti dall’immobile di Gelsenkirchen (G) e dagli immobili di Almere, ed Amstelveen (NL). Si precisa che in data 30/03/2012 e 31/08/2012 la SGR ha provveduto ad rimborso parziale dei finanziamenti ipotecari erogati da ING Real Estate Finance, per un ammontare complessivo pari a € 7.950.000 milioni. Le operazioni si sono rese 16
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