Seduzione - Credit Suisse eMagazine
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Foto: Fernand Fonssagrives/SwissPress, TimeLife/SwissPress<br />
La seduzione è donna<br />
Spetta alle donne sedurre gli uomini. Ecco perché le donne indossano lingerie<br />
e gli uomini semplici mutande. Ruth Hafen, redazione Bulletin<br />
A suo tempo Eva ebbe ancora vita facile:<br />
per sedurre Adamo le bastò un’unica mela.<br />
E non fu necessario selezionare varietà, sapore,<br />
colore o confezione: per avere il frutto<br />
le bastò allungare la mano verso l’albero più<br />
vicino. Ai nostri giorni Eva dovrebbe dar<br />
prova di maggiore intraprendenza: quando<br />
s’è visto un Adamo che si rispetti indotto al<br />
peccato con una mela striminzita? Specie<br />
quando la scelta spazia da calze, giarrettiere,<br />
reggiseni e mutandine di ogni colore, forma<br />
e materiale con cui una miriade di produttori<br />
incalzano la donna e, in ultima analisi, pure<br />
l’uomo. Al pari del repertorio dei peccati,<br />
l’arsenale delle tecniche di seduzione si è<br />
andato raffinando. Solo la divisione dei ruoli<br />
è immutabile: spetta alla donna civettare per<br />
adescare l’uomo sfoderando le sue armi migliori,<br />
e non viceversa. E che non si parli di<br />
pari opportunità...<br />
Goethe e la giarrettiera della voluttà<br />
Gli indumenti intimi femminili sembrano ancora<br />
la ricetta di seduzione più sicura. Un imballaggio<br />
intelligente stuzzica la curiosità per<br />
quanto riguarda il contenuto. L’artista Christo,<br />
celebre per i suoi progetti di impacchettamento,<br />
lo ha dimostrato fasciando il Pont<br />
Neuf di Parigi: solo quanto rimane nascosto<br />
genera attrazione. La «Maja vestita» di Francisco<br />
Goya batte di parecchie lunghezze per doti seduttive la «Maja<br />
desnuda», che esibendosi senza pudore non lascia spazio alla fantasia.<br />
La vista di soppiatto di pochi centimetri di pelle ha ispirato più<br />
d’un poeta. Lo scrittore tedesco Joachim Ringelnatz declamava<br />
senza tema di ridicolo: «Ovunque c’è paese delle meraviglie/ovunque<br />
c’è vita/che sia nella giarrettiera di mia zia/o da qualche altra<br />
parte». Goethe scopriva il feticismo del suo Faust che supplicava:<br />
«Procurami qualcosa di quell’angelo!/Conducimi dove si riposa!/<br />
Alla mia voluttà procura un fazzoletto/che portò in seno, una giarrettiera!»<br />
Nel romanzo «Al Paradiso delle signore», Emile Zola smaniava<br />
per il «velluto dei fianchi» e la «morbida seta delle cosce».<br />
SEDUZIONE<br />
Esperta incontrastata in tema di seduzione,<br />
la regina del pop Madonna, nella tournée<br />
«Blond Ambition World Tour» del 1993, entrava<br />
in scena indossando calze a rete nonché<br />
inguainata in un corsetto d’oro di Jean-<br />
Paul Gautier, trasformando di botto l’intimo<br />
in capo esterno. Il suo segreto? «Tutti gli uomini<br />
si eccitano alla vista di una giarrettiera.<br />
Dunque: infili un vestito, calze e reggicalze,<br />
non permetti a lui di toccarti, ma a un certo<br />
punto ti assicuri di fargli vedere che indossi<br />
le giarrettiere. E il gioco è fatto». La giarrettiera<br />
è sinonimo di arte della seduzione femminile,<br />
eppure a portarla per primi furono gli<br />
uomini: i pantaloni, prerogativa maschile fino<br />
al XX secolo, sin dal Quattrocento sono<br />
andati accorciandosi fino ad assomigliare a<br />
moderni costumi da bagno; così resero necessario<br />
l’uso di nastri di tela o di cuoio per<br />
sostenere le calze. L’uso delle mutande fu<br />
precluso alle donne fino al XVIII secolo: in fin<br />
dei conti erano gli uomini a portare i calzoni.<br />
Sebbene Caterina de’ Medici avesse introdotto<br />
i calzoni già nel XVI secolo, l’iniziativa<br />
non ebbe un’accoglienza troppo favorevole:<br />
biancheria indecorosa riservata alle prostitute.<br />
Attorno al 1730 riapparsero a Parigi, stavolta<br />
indossati dalle ballerine dell’Opéra. Ormai<br />
erano diventati un’esigenza poiché la<br />
moda dettava un orlo della gonna vieppiù<br />
corto; l’uso venne in seguito reso obbligatorio per disposizione della<br />
polizia. Un manifesto per il ballo di Solferino dell’11 agosto 1866<br />
invitava le signore che non indossassero pantaloni ad astenersi dal<br />
sollevare le gambe oltre l’altezza della vita.<br />
Donna-oggetto per colpa della lingerie?<br />
La lingerie non stuzzica soltanto la fantasia erotica, ma anche la<br />
curiosità intellettuale. La sociologa tedesca Melanie Haumann ha<br />
cercato, in un trattato pubblicato nel 2001, di illustrare lo status delle<br />
donne alla luce di questo «piccolissimo dettaglio». E formula la<br />
domanda: indossare lingerie non significa forse degradare la donna<br />
<strong>Credit</strong> <strong>Suisse</strong> Bulletin 3-03 11