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Seduzione - Credit Suisse eMagazine

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Anche alla Chiesa sta a cuore la riproduzione delle proprie pecorelle.<br />

L’archiatra pontificio di Gregorio XIII raccomandava ai suoi<br />

pupilli, per la «moltiplicazione degli innocenti con maggior diletto»,<br />

una «minestra di pane fresco e di chiari d’ovi malcotti, ridotta a forma<br />

di latte da prendersi ogni mattina e sera innanzi pasti per tre o<br />

quattro giorni».<br />

In generale, la Chiesa non lesinava su suggerimenti dietetici.<br />

Nell’undicesimo secolo, la badessa Ildegarda di Bingen sconsigliava<br />

l’ingestione di alcuni alimenti capaci di rendere «vogliosi e sfrenati»,<br />

come ad esempio il sedano. Il botanico Hieronymus Bock, contemporaneo<br />

di Alessandro Petronio, consigliava invece a monaci e<br />

suore il consumo di lattuga «per allontanare la lascivia e i sogni<br />

vergognosi».<br />

Insomma, possiamo credere all’efficacia degli afrodisiaci o si<br />

tratta di semplici effetti placebo? «Nessuna di queste sostanze<br />

stimolanti ha proprietà afrodisiache comprovate scientificamente»,<br />

sottolinea Klaus Schalkhäuser, ex presidente dell’Associazione Urologi<br />

Tedeschi in un’intervista al quotidiano «Die Welt»: «Fondamentale,<br />

perché questi rimedi abbiano effetto, è crederci». E se la fede<br />

può spostare le montagne...<br />

In conclusione, si deduce che è il cervello il principale «organo<br />

sessuale» di entrambi i sessi. Stimolarlo, mettendo le ali alla fantasia,<br />

è una ricetta di sicuro successo. Dosati con dovizia, gli afrodisiaci<br />

sapranno eccitare lo spirito ed elettrizzare il fisico. Gli «esperti»<br />

raccomandano una minestra di sedano con limone e zenzero, seguita<br />

da filetto di rombo in salsa ai peperoni rossi e, per concludere, un<br />

semifreddo di papavero accompagnato da fichi alla grappa. Il tutto<br />

condito con la giusta atmosfera, annaffiato da una o due coppe di<br />

champagne, e il successo è garantito. ❙<br />

Troverete maggiori informazioni sull’arte culinaria afrodisiaca nel libro di cucina «Eros<br />

a tavola» di Paola Balducchi e Paola Celli, Ed. Olimpia, 144 pagine, circa 30 franchi.<br />

Il Viagra ha la meglio su Brigitte Bardot<br />

Da anni, importanti nomi dello spettacolo come Brigitte Bardot<br />

lottano ad alta voce e a suon di lobby per un maggior rispetto della<br />

natura. Generalmente, senza ottenere grandi risultati. Ora, però,<br />

ricevono un importante sostegno da ambienti del tutto inaspettati.<br />

È stato rilevato che il Viagra, grazie a un suo «effetto collaterale»,<br />

ottiene in poco tempo molto più di quanto non siano riusciti a fare<br />

ecologisti e animalisti sull’arco di decenni: da quando questo medicamento<br />

è apparso sul mercato, la domanda di «afrodisiaci organici»<br />

è diminuita drasticamente. Il pene di foca, ad esempio – per<br />

molto tempo ambitissimo in Oriente – attira molto meno delle piccole<br />

pillole dell’amore blu. Frattanto, nelle regioni della Terranova<br />

e del Quebec vengono macellate «solo» 90 000 foche al posto delle<br />

usuali 300 000. La storia si ripete anche per la vendita di pene<br />

di cervo e ossa di tigre. Facendo uso del Viagra non si pensa più<br />

soltanto all’amor proprio, ma si compie anche un atto di amore<br />

verso gli animali.<br />

Afrodisiaco 1<br />

La melanzana<br />

Questo grosso frutto violaceo appartiene<br />

alle solanacee, una famiglia di piante<br />

importantissima per la cucina afrodisiaca.<br />

Oltre agli afrodisiaci «innocui», come il<br />

peperoncino, la paprica, il pomodoro<br />

e la patata, le solanacee hanno parenti più<br />

o meno tossici: mandragola, giusquiamo,<br />

belladonna e stramonio. L’inoffensiva<br />

melanzana è costituita per la maggior parte<br />

di acqua ed è fonte di calcio e ferro, nonché<br />

delle vitamine A, B da 1 a 12 e C.<br />

Originaria dell’Africa e dell’Asia, la melanzana<br />

avrebbe – oltre agli effetti afrodisiaci –<br />

anche proprietà terapeutiche, ad esempio<br />

contro i reumatismi, la sciatica e le<br />

malattie renali.<br />

Afrodisiaco 2<br />

Il peperoncino<br />

Il peperoncino era già ai tempi degli Incas,<br />

dei Maia e degli Aztechi la sostanza dopante<br />

per antonomasia. Chi ama condire le proprie<br />

pietanze con questo frutto focoso dovrebbe<br />

però stare attento a non esagerare, per non<br />

rischiare di surriscaldare troppo presto l’oggetto<br />

del desiderio! Gli Aztechi, in Messico,<br />

impiegavano tra l’altro il peperoncino anche per<br />

insaporire la cioccolata calda. Una ricetta<br />

europeizzata della bibita luculliana richiede:<br />

1 peperoncino rosso, 250 g di cioccolato amaro,<br />

3 /4 litri di latte, 1 cucchiaino di cannella,<br />

3 cucchiai di miele, 1 presa di sale, 1 stecca<br />

di vaniglia; sorseggiare piano per sentirsi come<br />

Tlaloc, il dio della fertilità degli Aztechi.<br />

<strong>Credit</strong> <strong>Suisse</strong> Bulletin 3-03 9

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