Seduzione - Credit Suisse eMagazine
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Sopra: uno studio degli anni Quaranta<br />
ha dimostrato che «NASO, GOLA e organi<br />
correlati non vengono danneggiati dal<br />
fumo delle Chesterfield».<br />
A sinistra: «La pubblicità non deve far<br />
credere che con l’impiego di questi<br />
prodotti e metodi possano essere<br />
eliminate durevolmente rughe, calvizie o<br />
macchie della pelle».<br />
(Principio di lealtà n. 5.7)<br />
Succede regolarmente che le stesse ditte<br />
e agenzie pubblicitarie oltrepassino in<br />
modo intenzionale i limiti del buon gusto,<br />
nella speranza di trarre vantaggio dall’indignazione<br />
popolare e dall’eco mediatica<br />
che ne deriva. «Gli svizzeri sono particolarmente sensibili alle pubblicità<br />
in cui gli animali subiscono in qualche modo dei danni», spiega Andreas<br />
Prokesch, presidente dell’Art Directors Club Svizzera e da oltre venticinque<br />
anni attivo nel settore pubblicitario. A suo parere nessun pubblicitario<br />
può sottrarsi alle proprie responsabilità: «Naturalmente per legge<br />
il responsabile è il committente, ma sono le agenzie a proporre e<br />
realizzare le campagne». Prokesch è convinto che nel settore esista un<br />
meccanismo di autoregolamentazione: «Siamo una grande famiglia.<br />
Nessuno vuole esporsi al rischio di essere bandito». Anche se il settore<br />
della pubblicità e delle pubbliche relazioni vanta circa 3000 agenzie<br />
registrate, quelle che davvero contano non sarebbero più di<br />
dieci.<br />
Prokesch dà un giudizio molto positivo sulla pubblicità in Svizzera.<br />
Spesso, all’interno del settore, vigono accordi tra le imprese più grandi,<br />
in modo che la concorrenza non venga acuita inutilmente con offerte<br />
troppo dettagliate. A differenza di quanto si ritiene comunemente, in<br />
via di massima in Svizzera anche la pubblicità comparativa è consentita,<br />
a condizione che non ricorra ad affermazioni fallaci, ingannevoli o<br />
inutilmente offensive. Secondo Prokesch, il freno alle campagne pubblicitarie<br />
provocatorie non è messo tanto dalla Commissione, quanto<br />
piuttosto dagli stessi committenti. ❙<br />
Afrodisiaco 5<br />
Il papavero<br />
I sumeri documentavano già nel 4° millennio<br />
avanti Cristo l’impiego terapeutico dell’oppio,<br />
che si ricava dal succo addensato delle capsule<br />
di papavero. Nei semi di papavero non sono<br />
invece presenti sostanze stupefacenti, ragione per<br />
cui possono essere tranquillamente usati in<br />
cucina. Piccoli e bluastri, i semi di papavero<br />
hanno un forte aroma che ricorda la noce.<br />
Arrostiti, macinati o schiacciati col mortaio<br />
diffondono tutto il loro aroma. Pressando i semi di<br />
papavero si ottiene un olio tipico della cucina<br />
francese e di quella austroungarica. Affinché i<br />
semi oleiferi non diventino rancidi è opportuno<br />
conservarli in congelatore.<br />
Afrodisiaco 6<br />
Il prezzemolo<br />
Chi l’avrebbe mai detto: anche il prezzemolo può<br />
vantare proprietà afrodisiache! I Romani<br />
somministravano ai gladiatori una dose quotidiana<br />
di prezzemolo per rinforzare il fisico e accrescere<br />
la voglia di vincere. Nelle cucine di streghe<br />
e maghi il prezzemolo non può mancare: per la<br />
preparazione di pozioni magiche, ma anche<br />
quale ingrediente degli unguenti che le streghe<br />
usano per spiccare il volo in sella a una scopa.<br />
La sostanza responsabile della stimolazione<br />
sessuale sarebbe l’apiolo, un olio eterico presente<br />
in maggiori quantità nelle radici. Le foglie, in<br />
compenso, sono un’ottima fonte di vitamina A, B<br />
e C. Se l’effetto stimolante del prezzemolo<br />
dovesse deludere, si è almeno consapevoli di<br />
avere ingerito un alimento sano.<br />
<strong>Credit</strong> <strong>Suisse</strong> Bulletin 3-03 19