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Foto: Thomas Schuppisser, Pia Zanetti, Georg Stärk<br />
Schwanau: Ruth Mettler rifoc<strong>il</strong>la i visitatori su un terreno ricco di storia<br />
Uno strattone alla campana della casetta sulla riva opposta <strong>è</strong> sufficiente<br />
per far accorrere un piccolo traghetto che, <strong>in</strong> meno di un<br />
m<strong>in</strong>uto, porterà i visitatori dalla terraferma alla Schwanau. «Se<br />
nel ristorante c’<strong>è</strong> tanto da fare o se chi ha suonato la campana<br />
non ci ha messo l’energia necessaria, può accadere che non<br />
sentiamo <strong>il</strong> suo richiamo. Basta ricordarsi di gettare uno sguardo<br />
ogni tanto fuori dalla f<strong>in</strong>estra.» Sono 21 anni che Ruth Mettler,<br />
<strong>in</strong>sieme al marito Edi e alla figlia Chantal, trascorre i mesi<br />
da apr<strong>il</strong>e a ottobre sulla Schwanau, una piccola isola sul lago<br />
di <strong>La</strong>uerz presso Svitto. In questi mesi dell’anno apre <strong>in</strong>fatti<br />
<strong>il</strong> ristorante che la famiglia gestisce. O meglio gestiva, visto che<br />
quest’ottobre i Mettler diranno addio all’isola per trasferirsi def<strong>in</strong>itivamente<br />
sulla terraferma.<br />
Una piccola isola che ha molto da raccontare<br />
<strong>La</strong> storia di Schwanau, poco <strong>più</strong> di una macchiol<strong>in</strong>a <strong>in</strong> un lago<br />
altrettanto piccolo – lungo quattro ch<strong>il</strong>ometri e largo uno – <strong>è</strong> ricca<br />
di avvenimenti. Lo testimoniano le tre costruzioni ancora presenti<br />
sull’isola: le rov<strong>in</strong>e del castello del XII secolo, una piccola<br />
cappella e la casa-ristorante degli affittuari. Tanto che sull’isola<br />
lunga 165 metri e larga 33 non resta molto spazio. Dall’attracco<br />
per le barche si salgono un paio di scal<strong>in</strong>i che portano alla cappella,<br />
si passa <strong>il</strong> ristorante verso le rov<strong>in</strong>e della torre d’avvistamento,<br />
le si gira attorno, ed ecco che <strong>il</strong> viandante si ritrova davanti<br />
alla trattoria. Un circuito di appena tre m<strong>in</strong>uti.<br />
Gli edifici sono, almeno <strong>in</strong> estate, ben nascosti dalla vegetazione.<br />
Ruth Mettler apprezza questo «isolamento» e la tranqu<strong>il</strong>lità.<br />
Anche una distanza di neanche 150 metri dalla riva può essere<br />
grandissima se l’unico mezzo di collegamento <strong>è</strong> un<br />
m<strong>in</strong>itraghetto. Ma una volta scoperta, la Schwanau ti richiamerà<br />
<strong>sempre</strong> a sé, soprattutto nell’ora di pranzo... <strong>La</strong> specialità della<br />
casa <strong>è</strong> <strong>il</strong> pesce: <strong>il</strong> luccio pescato direttamente dal <strong>La</strong>go di <strong>La</strong>uerz,<br />
nonché altre specie ittiche provenienti dai <strong>La</strong>ghi dei Quattro<br />
Cantoni, di Zugo e di Sempach.<br />
Ceduta nel Medioevo dai Lenzburger ai Kyburger prima e agli<br />
Asburgo poi, Schwanau rimase disabitata per diversi anni, s<strong>in</strong>ché<br />
nel XVII secolo un anacoreta non decise di costruirvi una<br />
cappella e un eremo. <strong>La</strong> frana di Arth-Goldau del 1809 provocò<br />
un’<strong>in</strong>ondazione che si ripercosse duramente sulla Schwanau:<br />
soltanto le rov<strong>in</strong>e del castello <strong>in</strong> cima all’isola seppero resistervi.<br />
Nel 1809 la parrocchia di Svitto vendette la Schwanau al generale<br />
Ludwig auf der Maur, che amava essere chiamato <strong>il</strong> «cavaliere<br />
di Schwanau». L’acquisto comportava l’obbligo di ricostruire<br />
la cappella e di occuparsi della conservazione delle rov<strong>in</strong>e, un<br />
compito che i suoi successori non presero molto sul serio, visto<br />
che demolirono metà torre, ne riempirono l’<strong>in</strong>terno e gettarono<br />
nel lago <strong>il</strong> materiale <strong>in</strong> esubero. Nel 1967 <strong>il</strong> Canton Svitto acquistò<br />
l’isola dai discendenti della famiglia auf der Maur e la <strong>in</strong>serì<br />
nel patrimonio artistico e ambientale. <strong>La</strong> storia post-Mettler deve<br />
ancora essere scritta. Forse si manterrà l’attività stagionale,<br />
forse la Schwanau sarà accessib<strong>il</strong>e tutto l’anno, o forse acco-<br />
Credit Suisse<br />
Bullet<strong>in</strong> 5|01<br />
ISOLE<br />
glierà i visitatori soltanto per determ<strong>in</strong>ati avvenimenti come matrimoni<br />
e battesimi.<br />
Dopo aver vissuto e lavorato per 21 anni sulla Schwanau, Ruth<br />
Mettler guarda al passato con sentimenti contrastanti. «Gestire<br />
<strong>il</strong> ristorante mi piaceva molto, perché si trova <strong>in</strong> un luogo meraviglioso,<br />
che ha <strong>sempre</strong> conquistato anche i nostri avventori.» Ricordi<br />
particolarmente piacevoli sono la trasmissione televisiva<br />
«Fyrabig» del 1983 con Sepp Trütsch e <strong>il</strong> battesimo di sua figlia<br />
Chantal nella piccola cappella dell’isola. Per la famiglia Mettler<br />
<strong>il</strong> fatto che l’attività del ristorante fosse stagionale comportava<br />
due traslochi all’anno. «Nel semestre <strong>in</strong>vernale ci cercavamo un<br />
appartamento di vacanza nelle vic<strong>in</strong>anze e lavoravamo come personale<br />
aus<strong>il</strong>iario <strong>in</strong> qualche esercizio. Non si possono mica passare<br />
c<strong>in</strong>que mesi all’anno con le mani <strong>in</strong> mano.» Questo cont<strong>in</strong>uo<br />
spostarsi ha fatto pendere l’ago della b<strong>il</strong>ancia verso<br />
l’abbandono. A partire da metà novembre Ruth Mettler e suo<br />
marito gestiranno <strong>il</strong> ristorante Löwen a Seewen. «Tornerò <strong>più</strong> che<br />
volentieri alla Schwanau; solo <strong>in</strong> veste di cliente, però», afferma<br />
facendo l’occhiol<strong>in</strong>o. Jacquel<strong>in</strong>e Perregaux<br />
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