«Avviate <strong>il</strong> motore!» Nick Heidfeld dà <strong>il</strong> segnale per l’accensione (sopra). Concentrazione totale: Heidfeld <strong>è</strong> pronto per <strong>il</strong> Grand Prix (sotto). 68 Credit Suisse Bullet<strong>in</strong> 5|01 Foto: Pia Zanetti
l’attenzione del p<strong>il</strong>ota <strong>è</strong> ora puntata sulla gara. Heidfeld descrive così la sua preparazione: «Nella mente ripercorro <strong>il</strong> tracciato, cerco di immag<strong>in</strong>are i dettagli di un giro perfetto, rifletto sugli scenari per la partenza.» Ore 13:33: Nick Heidfeld lascia <strong>il</strong> box per compiere i giri di riscaldamento. L’attenzione del team si sposta nella zona della partenza, situata a 300 metri di distanza e raggiunta <strong>in</strong> tutta fretta dai meccanici con le cassette degli attrezzi. Un quarto d’ora prima della gara <strong>il</strong> box <strong>è</strong> desolatamente vuoto. Di fronte, fra la corsia dei box e <strong>il</strong> tracciato, <strong>il</strong> team manager Beat Zehnder <strong>è</strong> pronto a p<strong>il</strong>otare le operazioni. Assieme a Peter Sauber e al direttore tecnico W<strong>il</strong>ly Rampf, dirige la tattica durante la gara e sta a contatto con i p<strong>il</strong>oti. Ore 14:00: parte <strong>il</strong> giro di formazione. <strong>La</strong> squadra ritorna al box e si riunisce davanti al televisore. I meccanici vestono una tuta ignifuga, alcuni portano un casco. Questa matt<strong>in</strong>a alle sette e mezzo hanno esercitato per l’ultima volta i movimenti per la fermata ai box. Ore 14:03: lo schieramento <strong>è</strong> pronto. Il quarto piazzato He<strong>in</strong>z-Harald Frentzen (team Prost) agita le mani per segnalare un problema tecnico. <strong>La</strong> partenza <strong>è</strong> <strong>in</strong>terrotta, e Frentzen deve riposizionarsi <strong>in</strong> ultima f<strong>il</strong>a. Ore 14:08: si riparte per un nuovo giro di formazione. A rimanere ferma <strong>è</strong> stavolta la BMW-W<strong>il</strong>liams <strong>in</strong> pole position di Juan Pablo Montoya. Il p<strong>il</strong>ota dovrà r<strong>in</strong>correre gli avversari partendo dalle retrovie. Ore 14:12: l’<strong>in</strong>tero team Sauber <strong>è</strong> <strong>in</strong>collato allo schermo. I semafori rossi si spengono, <strong>il</strong> Gran Premio del Belgio <strong>è</strong> lanciato. Dopo tre secondi <strong>il</strong> box <strong>è</strong> percorso da un rumore assordante: l’<strong>in</strong>tero sciame delle monoposto vi sfreccia accanto, <strong>in</strong> testa i due fratelli Schumacher: Ralf (BMW-W<strong>il</strong>liams) davanti a Michael (Ferrari). Kimi Räikkönen <strong>è</strong> partito molto bene: dopo tre giri si <strong>è</strong> migliorato dal 12° al 7° posto. Nick Heidfeld ha <strong>in</strong>vece perso una posizione, ma grazie alle disavventure di Montoya e Frentzen si ritrova <strong>in</strong> 13 a posizione. Ore 14:20: sullo schermo appaiono immag<strong>in</strong>i drammatiche. Dopo aver urtato Eddie Irv<strong>in</strong>e (Jaguar), Luciano Burti (Prost) si schianta contro un muro di gomme a 250 ch<strong>il</strong>ometri orari. <strong>La</strong> gara <strong>è</strong> <strong>in</strong>terrotta per consentire di soccorrere <strong>il</strong> p<strong>il</strong>ota. Più tardi si saprà che <strong>il</strong> bras<strong>il</strong>iano se l’<strong>è</strong> cavata relativamente a buon mercato: «solo» ferite al viso, una commozione cerebrale e alcune contusioni. Ore 14:45: le vetture sono predisposte per un nuovo <strong>in</strong>izio. <strong>La</strong> griglia di partenza <strong>è</strong> orfana di Kimi Räikkönen, costretto ad alzare bandiera bianca già al quarto giro, tradito dal vecchio problema al cambio. Ma i guai non sono f<strong>in</strong>iti: alla partenza Nick Heidfeld rimane imbottigliato e perde numerose posizioni. Peter Sauber gesticola. Ore 14:46: al tornante «<strong>La</strong> Source» Nick Heidfeld e Pedro de la Rosa (Jaguar) si toccano. <strong>La</strong> vettura Sauber rompe la sospensione della ruota costr<strong>in</strong>gendo <strong>il</strong> p<strong>il</strong>ota a ritirarsi def<strong>in</strong>itavamente. I meccanici tolgono <strong>il</strong> casco e gli auricolari, sui volti <strong>è</strong> disegnata tutta la loro delusione. A parte qualche s<strong>in</strong>gola imprecazione, predom<strong>in</strong>a un imbarazzato s<strong>il</strong>enzio. Ore 14:55: <strong>il</strong> capomeccanico Urs Kuratle si appoggia a uno degli autocarri situati dietro <strong>il</strong> box e accende una sigaretta. «Ne ho già visti molti di gran premi del genere», mormora. Ore 15:15: un Nick Heidfeld visib<strong>il</strong>mente deluso, con <strong>il</strong> viso pallido, gli occhi arrossati e i capelli arruffati, concede una fugace <strong>in</strong>tervista a un’emittente televisiva italiana. Dietro di lui c’<strong>è</strong> già chi sta smontando <strong>il</strong> motorhome Sauber. Ore 17:00: lentamente i campeggi di Francorchamps si svuotano, le tende variegate ricedono <strong>il</strong> posto alla monotonia del verde. Fra poco l’odore di benz<strong>in</strong>a si sarà dissolto, le latt<strong>in</strong>e di birra saranno state raccolte e i pascoli saranno rioccupati dalle mansuete mucche. Solo la nebbia rimarrà, e forse qua e là <strong>il</strong> ricordo dell’ennesima vittoria di Michael Schumacher. Peter Sauber, gran patron della scuderia Sauber SPONSORING www.credit-suisse.ch/bullet<strong>in</strong> (<strong>in</strong> tedesco) Il Bullet<strong>in</strong> Onl<strong>in</strong>e scende <strong>in</strong> pista. L’offerta di Formula 1 comprende un’<strong>in</strong>tervista a Nick Heidfeld, un Fan-Shop e un’estrazione onl<strong>in</strong>e. «Anche <strong>il</strong> materiale <strong>è</strong> molto sollecitato. I difetti sono <strong>in</strong>evitab<strong>il</strong>i.» Credit Suisse Bullet<strong>in</strong> 5|01 69
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