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scarica la tesi - Liberanet

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Foto tratta da www.libera.it<br />

Dal fronte opposto sono rimasta colpita dall’impegno continuo messo da<br />

persone giovani tra cui i col<strong>la</strong>boratori di Libera o tutti i soggetti da me<br />

intervistati, intraprendenti, costanti e determinati, che lottano ogni giorno per<br />

sconfiggere le mafie, che control<strong>la</strong>no l’effettiva gestione dei beni confiscati,<br />

che combattono per tornare al trionfo del<strong>la</strong> legalità.<br />

Nelle interviste svolte, partico<strong>la</strong>rmente significativo è stato il caso di<br />

Ludovica Ioppolo che mi dice:<br />

“Il mancato utilizzo dei beni è prima di tutto uno spreco da parte dello Stato,<br />

soprattutto in un momento di grande crisi economica come il nostro e<br />

ovviamente apre <strong>la</strong> strada a coloro che sostengono che i beni confiscati<br />

debbano essere venduti e mettendo all’asta questi beni vengono molto<br />

facilmente ricondotti a quelle organizzazioni cui sono stati sottratti.”<br />

E ancora…<br />

“E’ fondamentale che i beni non vengano abbandonati altrimenti si correrebbe<br />

il rischio di sentir dire che quei beni stavano meglio nelle mani del<strong>la</strong> mafia o<br />

del<strong>la</strong> camorra in quanto erano beni produttivi, l’abbandono non è quindi un<br />

lusso che ci possiamo permettere.”<br />

Ferdinando Secchi mi dice che il mancato utilizzo dei beni provoca<br />

simbolicamente al<strong>la</strong> collettività: “… quel senso di mancanza di fiducia, nel<strong>la</strong><br />

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