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scarica la tesi - Liberanet

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Roma: aprile 2012<br />

L’intervista si svolge nel<strong>la</strong> sede di Libera, a Roma, luogo che avevo già<br />

conosciuto nell’occasione di una mia precedente presentazione riguardo il<br />

progetto di <strong>tesi</strong>. L’atmosfera è assolutamente positiva, trovo immediatamente<br />

sintonia con l’intervistata. Riesco a cogliere un partico<strong>la</strong>re interesse da parte<br />

dell’intervistata riguardo il tema che stiamo per affrontare. La disposizione dei<br />

soggetti nello spazio è frontale, ci troviamo sul <strong>la</strong>to di una scrivania<br />

rettango<strong>la</strong>re e <strong>la</strong> distanza è ravvicinata.<br />

R.: Da dove parte il suo impegno ed il suo interesse sui beni confiscati?<br />

I.: Diciamo che il mio interesse è più generale e riguarda il tema<br />

dell’antimafia sociale. Io sono siciliana, vengo da Capo d’Or<strong>la</strong>ndo in<br />

provincia di Messina e quando sono venuta a Roma per l’università ho sempre<br />

avuto una certa passione per il tema del<strong>la</strong> mafia, dell’antimafia, … parlo<br />

soprattutto di quell’antimafia che ha il compito di contrastare tutti quei fattori<br />

sociali che favoriscono <strong>la</strong> nascita e lo sviluppo del fenomeno mafioso e<br />

ovviamente i beni confiscati rappresentano uno dei pi<strong>la</strong>stri dell’antimafia,<br />

soprattutto dell’antimafia costruita da Libera a partire ovviamente dal<strong>la</strong> legge<br />

che ha fatto in modo che si potessero usare i beni confiscati a scopo sociale, a<br />

partire dal 1996, e poi tutte le sperimentazioni che Libera ha messo in campo<br />

negli ultimi anni.<br />

R.: Qual è il ruolo che ricopre all’interno di Libera?<br />

I.: Io mi occupo del settore formazione, in partico<strong>la</strong>re seguo dei progetti di<br />

ricerca, poi seguo i <strong>tesi</strong>sti, i tirocinanti ed in generale le attività del settore<br />

universitario.<br />

R.: Qual è, a suo avviso, lo stato dell’arte attuale sui beni confiscati a Roma e<br />

nel Lazio?<br />

I.: L’idea che mi sono fatta è che ci sono sicuramente delle buone pratiche di<br />

eccellenza. Basti pensare al Cinema Aqui<strong>la</strong> o al<strong>la</strong> Casa del jazz … questi<br />

appunto sono dei luoghi confiscati a Roma che sono diventati dei simboli, dei<br />

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