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legalità. Penso che i beni confiscati siano un’ottima occasione per dare lavoro
ai ragazzi, ai giovani … il discorso è riuscire, da parte delle strutture e delle
istituzioni, ad arrivare alla confisca del bene perché molto spesso non ci si
arriva, sia perché sono gravati da ipoteche, da mutui quindi ci sono di mezzo
le banche, sia perché molti comuni cercano di non farlo. Ad esempio a
Nettuno c’è da tempo un appartamento confiscato ai Gallace in cui
continuano ad abitarci loro stessi. E’ chiaro che a questo punto c’è qualcosa
che non quadra. Tra l’altro la non assegnazione di un bene … ad esempio una
villa che sta ad Anzio confiscata a Nicoletti, più passa il tempo e più diventa
inutilizzabile. Oggi se fosse destinata a qualche cooperativa per giovani,
servirebbero migliaia e migliaia di euro per renderla agibile. Il che significa
che prima o poi verrà venduto per fare cassa, questo è uno dei grandi
problemi. A noi interessano i beni confiscati in cui si possano creare
occasioni di lavoro. Ci sono molti beni sequestrati in attesa del procedimento
di confisca: tra Anzio e Nettuno ci sono sedici terreni sequestrati al clan
Mallardo ed il giorno che venissero effettivamente confiscati si creerebbero
tantissime occasioni di lavoro. C’è un altro grosso terreno a Valmontone
confiscato e si sta cercando di trovare una cooperativa di giovani disposti a
lavorarci. Uno dei nostri obbiettivi è quello di far lavorare i ragazzi
onestamente, in regola senza alcuna forma di favoritismi o collusioni.
R.: Quale ruolo ricopre all’interno di Libera?
I.: Sono nel coordinamento regionale di Libera.
R.: Qual è, a suo avviso, lo stato dell’arte attuale sui beni confiscati nel
litorale laziale?
I.: Il problema grosso che noi abbiamo è di vedere se si arriva o non si arriva
all’assegnazione, in particolare la possibilità che hanno le cooperative di
sopravvivere e di lavorare. Da quello che mi risulta, l’Abecol non ha soldi per
fare questa attività, esiste solo la struttura che fondamentalmente è un
qualcosa che vorrebbe agire ma non ha la materia prima per realizzare il fine.
R.: Il mancato utilizzo dei beni cosa provoca simbolicamente alla
collettività?
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