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portare come stimolo a delle istituzioni che finora non hanno affrontato di<br />

petto il problema.<br />

Intervista a Paolo Berdini<br />

Roma, aprile 2012<br />

L’incontro si svolge nell’Ufficio personale di architettura dell’intervistato,<br />

ubicato in via di San Basilio n. 41, nel centro di Roma. Il clima d’intervista è<br />

molto positivo. Riesco a percepire un atteggiamento partico<strong>la</strong>rmente<br />

col<strong>la</strong>borativo dell’intervistato che si mostra totalmente ospitale, educato e<br />

cortese nei miei confronti. Mostra interesse e curiosità riguardo i contenuti<br />

del<strong>la</strong> mia <strong>tesi</strong>. La disposizione dei soggetti nello spazio è frontale, seduti uno<br />

di fronte all’altro, con una scrivania rettango<strong>la</strong>re che ci separa. L’intervista si<br />

apre con un’ulteriore spiegazione del mio progetto di <strong>tesi</strong> e dei temi affrontati<br />

con maggiore rilevanza.<br />

R.: Qual è il rapporto tra urbanistica e beni comuni?<br />

I.: Dunque … per <strong>la</strong> <strong>tesi</strong> aggiungerei un piccolo ragionamento che potrebbe<br />

essere importante … le città sono fatte di spazi pubblici e spazi privati.<br />

Parliamo di bene comune perché <strong>la</strong> sua fruizione viene fatta insieme tra beni<br />

pubblici e privati, quindi è lo spazio urbano che è un bene comune ed è<br />

l’elemento pubblico che mette in connessione le diverse parti del<strong>la</strong> città. Esse<br />

possono anche essere private ma comunque rappresentano questo tessuto che<br />

permette a tutti noi di svolgere le funzioni per risolvere un servizio che, come<br />

ho già detto può essere anche privato. Insomma, <strong>la</strong> città supera questa<br />

separazione esistente nel<strong>la</strong> cultura occidentale, tra pubblico e privato. Questa<br />

è una spaccatura che viene da secoli di divisione culturale, quindi <strong>la</strong> città è<br />

intesa come bene comune perché lo spazio permette a tutti di esprimersi, di<br />

evolversi e di aumentare <strong>la</strong> capacità di comprendere il mondo.<br />

R.: In che senso lei nel suo articolo par<strong>la</strong> di città e territori come beni<br />

comuni?<br />

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